LORENZO CRESPI
Cronaca

I varesini trasferiti all’estero? Un trend in continua crescita

La tendenza emerge da un’indagine della Camera di Commercio. La Svizzera il Paese più scelto

di Lorenzo Crespi

Continua a crescere il numero dei varesini che scelgono di trasferirsi all’estero. Una tendenza che emerge da un’indagine effettuata dall’Ufficio studi e statistica della Camera di Commercio di Varese, che ha preso in esame gli ultimi dati resi noti dal Ministero dell’interno, relativi all’anno 2019. Sono oltre 60mila le persone che hanno lasciato il varesotto e risultano iscritte all’Aire (Anagrafe degli italiani residenti all’estero). I "varesini in fuga" sono cresciuti del 58,5% nell’ultimo decennio, passando dai 38.045 del 2009 ai 60.320 del 2019. E nel solo 2019 l’incremento è stato del 5,1% (2.947 unità). Un aumento deciso e costante, che prosegue negli ultimi anni nonostante la popolazione provinciale sia in netto calo. I varesini che scelgono di lasciare l’Italia lo fanno per ragioni di lavoro o studio. Si tratta di persone che hanno deciso non solo di vivere oltre frontiera, ma anche di trasferirvi formalmente la propria residenza. Dell’Italia conservano comunque la cittadinanza e la titolarità dei diritti civili. Varese si colloca al ventottesimo posto tra le province italiane con maggior numero di residenti all’estero. L’incidenza sul totale degli abitanti è del 6,8%, una percentuale che vede Varese posizionarsi al quarto posto tra le province lombarde, dietro Sondrio, Como e Mantova. La Svizzera è il paese più scelto dai varesini che si sono trasferiti all’estero, con un totale di 18.659 persone, quasi un terzo degli iscritti Aire della provincia. Seguono Argentina, Regno Unito, Francia, Uruguay, Germania, Spagna, Stati Uniti, Brasile e Belgio. Negli ultimi 5 anni il paese che ha registrato il maggior aumento è stato il Regno Unito con un +64,6%. A trasferirsi sono principalmente uomini (52,3%). La fascia d’età più rappresentata è quella dai 35 ai 64 anni (il 45,3%), ma negli ultimi 5 anni sono stati i giovani dai 18 ai 34 anni a far segnare il maggiore incremento, con un 21,9% in più rispetto al quinquennio precedente. Tra i comuni di provenienza spiccano i centri principali della provincia e le realtà di confine.