Gemonio (Varese) – Ancora increduli gli amici di Giusy Caliandro, 41 anni, la donna morta dopo essere stata travolta da un’auto a Gemonio nella serata di sabato. I carabinieri della compagnia di Varese, coordinati dalla Procura, continuano le indagini per identificare l’uomo che l’ha investita: secondo due testimoni l’avrebbe fatto volontariamente dopo un violento litigio con la donna. Le parole escono a fatica, il dolore è grande.
Parla un’amica di Giusy Caliandro: “Tutti ci stiamo chiedendo come sia stato possibile un gesto così atroce contro di lei – dice Maria Cimolato Sansone – una persona speciale, unica, con cui abbiamo condiviso molti anni, era piena di vita, di voglia di vivere, di scherzare. Adesso vogliamo solo che si fatta giustizia per Giusy”.
La donna era cresciuta a Tradate, solo da alcuni anni si era trasferita a Gemonio. Ricorda con commozione Maria Cimolato: "Siamo stati un bel gruppo, ognuno di noi aveva un simpatico nomignolo per chiamarla, Elfo, Bubba, Nanetto, Giusy poi ha lavorato per anni nel bar di mio padre a Mozzate, quindi ha continuato con me e mio fratello Libero”.
Giusy non era solo l’amica che ti faceva ridere, sapeva stare accanto anche nei momenti di dolore e Maria non può dimenticare la vicinanza dell’amica quando perse il suo bambino. Giusy c’era nei momenti felici e in quelli dolorosi, “una vera amica, a Tradate la conoscevano tutti, una persona a cui non si poteva non voler bene”.
Ancora un ricordo personale di Maria “una sera intervenne e mi difese da un uomo che mi stava importunando, Giusy non ebbe paura, lei che era piccolina, non esitò ad affrontarlo, non ha mai avuto paura di nulla. Vogliamo che sia fatta giustizia per la nostra Giusy non si può morire così». Per lei ha scritto versi delicati, dettati dal cuore e dalla grande amicizia. “Oggi vola più in alto che puoi amica mia, raggiungi il mio bambino, ci incontreremo ancora e rideremo come sempre”. Giusy nel cuore degli amici, conclude Maria “chi ti ha conosciuta avrà sempre un bellissimo ricordo di te”.