
Il giudice di pace varesino Luciano Soma (Newpress)
Varese, 19 ottobre 2014 - L'arresto nei giorni scorsi del giudice di pace continua a squotere la giustizia varesina. "Si tratta di una vicenda delicata ed e' giusto mantenere il riserbo, ma sono rattristato e preoccupato per alcuni aspetti che stanno emergendo": lo ha spiegato il presidente dell'Ordine degli avvocati di Varese, Sergio Martelli, dopo l'inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari il coordinatore cittadino dei giudici di pace, Luciano Soma, accusato di abuso d'ufficio, falso ideologico, truffa ai danni dello Stato e violenza sessuale. Sarebbero una ventina, da quanto si e' saputo, le donne, per la maggior parte avvocatesse, che avrebbero raccontato agli inquirenti di aver subito in passato molestie sessuali piu' o meno esplicite da parte del magistrato. Le indagini della Digos di Varese, coordinate dalla Procura di Brescia, sarebbero partite proprio dalla denuncia di un'avvocatessa, molestata al termine di un'udienza.
"Sulle segnalazioni ricevute non possiamo dire niente perche' siamo tenuti al segreto e alla riservatezza - ha precisato Martelli - aspettiamo gli esiti delle indagini". Sono indagati nell'ambito della stessa inchiesta una collaboratrice di Luciano Soma, un altro giudice di pace, un viceprocuratore onorario e un avvocato, che secondo le accuse avrebbero scritto alcune sentenze, illecitamente, al posto del coordinatore. Si apre ora anche un problema di gestione degli uffici dei giudici di pace. I magistrati onorari avevano gia' annunciato l'astensione delle udienze da domani fino a venerdi' 24 ottobre, per protesta contro alcuni problemi di gestione non legati direttamente alla vicenda, e questo, secondo il presidente dell'Ordine degli avvocati, "potrebbe dare al Tribunale il tempo necessario per la riorganizzazione".