Arrestato il giudice di pace, giustizia varesina sotto choc: "Questa indagine è un fulmine a ciel sereno"

L'indagine è iniziata nel 2013 dalla segnalazione di un’avvocatessa del foro varesino che presentò denuncia riguardante presunte molestie commesse dal «giudice onorario». Il racconto avrebbe trovato conferma da altre colleghe, che avrebbero citato altri comportamenti spinti di Soma di Enrico Camanzi

Il giudice di pace varesino Luciano Soma (Newpress)

Il giudice di pace varesino Luciano Soma (Newpress)

Varese, 17 ottobre 2014 - La macchina della giustizia varesina è sotto choc per l’inchiesta che ha portato all’arresto di Luciano Soma, coordinatore dell’ufficio del giudice di pace in città, ai domiciliari con le accuse di violenza sessuale e abuso d’ufficio, oltre che truffa ai danni dello Stato e falso ideologico. Ieri mattina fra il palazzo di giustizia di piazza Cacciatori delle Alpi e lo stabile dell’ex liceo artistico di via Milano che ospita la sezione dei giudici di pace non si parlava d’altro. La notizia, come è stato confermato anche dal presidente del tribunale Vito Piglionica, è giunta come un fulmine a ciel sereno. Gli agenti della Digos varesina, guidata dal dirigente Gianluca Solla, si sono presentati al primo piano dell’edificio in cui quotidianamente si tengono le udienze per cause cosiddette «minori». Gli investigatori hanno perquisito l’ufficio di Soma e di un suo collega, coinvolto come lui nell’indagine ma «solamente» con l’accusa di abuso d’ufficio. Sono stati sequestrati computer e documenti per trovare conferme all’impianto accusatorio costruito dai detective varesini con il coordinamento del pm Eliana Dolce, arrivato da Brescia per seguire in loco questa fase cruciale dell’inchiesta. Il materiale requisito, fanno sapere dagli uffici della Digos, servirà anche a sviluppare ulteriori filoni. Non è escluso che a breve ci possano essere nuovi provvedimenti. Le ispezioni sono state seguite dall’esterno anche da alcuni avvocati cui era stato interdetto l’ingresso agli uffici.

Sbigottimento è espresso anche dal presidente dell’ordine di Varese Sergio Martelli che, peraltro, conferma come in segreteria non sia arrivata alcuna comunicazione sull’indagine. Almeno dal 2001, anno in cui le procedure dell’Ordine sono state informatizzate, Soma non risulta più nelle liste varesine. L’attività di giudice di pace, d’altra parte, occupa quasi totalmente la sua giornata e non è raro che chi svolge una tale mansione, abbandoni la professione per dedicarvisi «full time». L’indagine che riguarda il dottor Soma e altre tre persone (queste ultime accusate solo di abuso d’ufficio) è iniziata nel 2013 dalla segnalazione di un’avvocatessa del foro varesino che presentò denuncia riguardante presunte molestie commesse ai suoi danni una decina d’anni fa proprio dal «giudice onorario» ora indagato. Il racconto avrebbe trovato conferma negli interrogatori di altre colleghe, che avrebbero citato altri comportamenti spinti di Soma. Seguendo il filone delle presunte avance si è arrivati anche a ipotetici episodi di abuso d’ufficio, allargati anche a un vice procuratore onorario, a un avvocato - perquisito anche il suo studio -, un altro giudice di pace e una collaborarice di Soma. Il quale nei prossimi giorni sarà interrogato: potrà così chiarire la sua posizione.