
Maria Angela Farè
Busto Arsizio (Varese), 21 dicembre 2019 - Confermata e resa definitiva dalla Cassazione la condanna a tre anni e 6 mesi di reclusione per l’ex suora Maria Angela Farè. Come nei primi due gradi di giudizio, i giudici romani hanno riconosciuto la responsabilità della donna (oggi 59 anni) per un solo episodio di violenza sessuale su Eva Sacconago (sempre negato). Risaliva al maggio 2011, poche settimane prima che Eva decidesse di togliersi la vita, a 27 anni, nella sua casa di Busto Arsizio. La Suprema Corte ha rigettato il ricorso dell’imputata e quello della parte civile e dichiarato inammissibile il ricorso della procura generale di Milano. Per Maria Angela Farè si aprono le porte del carcere dal momento che il reato è “ostativo” all’affidamento in prova ai servizi sociali senza un periodo di osservazione in cella.
«Prendo dolorosamente atto - è il commento dell’avvocato Fabrizio Busignani, difensore di Maria Angela Farè - della decisione della Corte. è mancato un doveroso approfondimento. Le violazioni di legge non riconosciute dai giudici verranno segnalate alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo». «L’impianto - dice l’avvocato Tiberio Massironi, parte civile per i genitori di Eva - delle sentenze di primo e secondo grado è stato confermato. La suora non solo ha violentato ma anche stalkerizzato Eva Sacconago. Il reato di stalking è stato riconosciuto anche se prescritto».