SARA GIUDICI
Cronaca

Gerenzano piange Fedrik, il 19enne morto in un incidente: "Sei con noi"

La cittadina si è fermata per il funerale del giovane

LA VITTIMA Fedrik Borghi I compagni dell’istituto alberghiero Castelli hanno lanciato palloncini azzurri

Varese, 1 luglio 2018 - La città si è letteralmente fermata ieri pomeriggio per l’ultimo saluto a Fedrik Borghi, il 19enne morto venerdì scorso nell’incidente avvenuto in via Como a Turate. Oltre 700 persone si sono strette intorno alla famiglia, i genitori e il fratello, per l’ultimo saluto al giovane. Presenti anche diversi esponenti dell’amministrazione comunale e della società civile non solo gerenzanese ma di tutto il Saronnese. A gremire la chiesa e anche il sagrato però sono stati soprattutto gli amici e i compagni di Fedrik, a partire da quelli con cui aveva frequentato l’istituto alberghiero Castelli.

Il 19enne si è schiantato mentre andava al lavoro a bordo di una Fiat Punto. Venerdì sera stava andando con un coetaneo al ristorante in cui era impiegato quando intorno alle 18, su un rettilineo, si è verificato l’impatto con un mezzo pesante che proveniva dalla direzione opposta. Sul posto sono subito arrivate ambulanze ma se il 19enne sul sedile del passeggero è riuscito a salvarsi (grazie al conducente di un’auto che l’ha aiutato a lasciare la vettura) per Fedrik non c’è stato nulla da fare. Sul posto anche i pompieri del distaccamento di Saronno visto che dopo l’impatto l’utilitaria ha preso fuoco.

«La morte di un ragazzo così giovane, di un figlio, di un amico è un dolore grandissimo che ci lascia senza fiato – ha detto nell’omelia don Claudio Robbiati –. Pare che non ci sia spazio per altro. Davanti al dolore c’è un bivio: possiamo chiuderci o raccogliere l’invito del Signore. Dobbiamo andare oltre la nostalgia, il senso di vuoto e trovare la speranza. Non finisce tutto qui, il dolore è fortissimo, il cuore inquieto piange ma guardando oltre diciamo “Fedrik, Gesù di aspetta! Seguilo verso la tua nuova vita eterna”». All’esterno della chiesa ad attendere il feretro c’era uno striscione degli amici con la dedica «Nessuno muore sulla terra finché vive nel cuore di chi resta. Ciao Fe». Ma c’erano soprattutto loro, gli amici di sempre che hanno organizzato un lancio di palloncini biancocelesti. La famiglia al termine della cerimonia ha distribuito una foto di Fedrik con una frase di sant’Agostino e una di Giovanni Paolo II: «Sperano che sappiate portarlo sempre con voi» ha concluso don Claudio. Un lungo e silenzioso corteo ha quindi accompagnato il feretro fino al cimitero cittadino.