Gallarate: dopo otto anni rapina lo stesso negozio. Incastrato dalle impronte digitali

Arrestato un 38enne: oltre all'ultimo colpo gli viene contestato un raid nel medesimo esercizio, caso irrisolto dal 2014

Carabinieri (Archivio)

Carabinieri (Archivio)

Gallarate - Arrestato uno dei due rapinatori che nel mese di dicembre dello scorso anno avevano messo a segno il colpo a Gallarate in un negozio di articoli per animali. L’altra mattina i militari della Compagnia carabinieri di Gallarate hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Busto Arsizio nei confronti di un uomo di 38 anni, pregiudicato italiano, domiciliato al campo nomadi di via Negrotto a Milano (Villapizzone, periferia nordovest della capitale lombarda), gravemente indiziato di essere uno degli autori della rapina sulla quale erano state avviate indagini.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti la sera del 21 dicembre 2021, due uomini armati di pistola avevano fatto irruzione nel negozio di una nota catena di articoli per animali e dopo aver minacciato sia le commesse sia i numerosi clienti, si erano impossessati della somma di circa 4.500 euro contenuta nella cassaforte.

Razziato il bottino si erano dati alla fuga presumibilmente a bordo di uno scooter. Le molteplici attività investigative svolte dai carabinieri di Gallarate, coordinate dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio, oltre a chiarire l’episodio del mese di dicembre 2021, hanno inoltre consentito di riaprire le indagini su un’analoga rapina, avvenuta circa 8 anni fa, sulla quale era stato aperto un procedimento penale poi archiviato a causa della mancata identificazione degli autori del reato.

Ma dagli indizi raccolti, tra cui la corrispondenza delle impronte digitali dell’indagato rinvenute 8 anni fa sul luogo della rapina, il trentottenne tratto in arresto l’altro giorno, la sera del 23 maggio 2014 avrebbe compiuto un colpo con identico modus operandi presso lo stesso negozio di Gallarate impossessandosi allora di quasi cinquemila euro. Oltre al reato di rapina, il Tribunale di Busto Arsizio ha contestato all’indagato anche la violazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di dimora nel comune di Milano e numerose circostanze aggravanti. Il trentottenne è stato condotto in carcere a San Vittore, mentre continuano le indagini per identificare il complice.