
Questuante fuori da una chiesa
Gallarate (Varese), 22 dicembre 2017 - L'appello ai gallaratesi, "Non fate l’elemosina", è dell’assessore alla Sicurezza Francesca Caruso, alle prese con il fenomeno dell’accattonaggio. L’altro giorno l’ennesimo episodio riferito dall’esponente leghista nella giunta di centrodestra guidata da Andrea Cassani: «Una donna ha allungato 5 euro a una questuante di etnia rom mentre gli agenti della polizia locale la stavano sanzionando».
Da rimanere di stucco, secondo l’assessore Caruso, che continua: "Più che di un episodio si tratta di un’abitudine, quella di dare soldi a queste persone incoraggiandole a tornare per strada con la mano tesa a chiedere l’elemosina". E i cittadini che danno soldi non contribuiscono certo a riportare decoro nella città, dove invece le forze dell’ordine "fanno tutti i giorni il loro dovere per cercare di riportarlo". Che cosa fare allora per contrastare il fenomeno? Per l’assessore Caruso c’è un solo modo ed è il comportamento che chiede di tenere ai gallaratesi: "Non date più soldi a chi tende la mano o vende abusivamente. Non è il modo di aiutare questa gente a sua volta sfruttata da chi controlla il racket delle elemosine e dell’abusivismo". Nel corso dell’anno sono state 70 le sanzioni elevate nei confronti dei questuanti: "Il numero non è elevato - spiega Caruso - perché si devono considerare le restrizioni che ci impediscono di multare chi chiede l’elemosina seduto su una proprietà privata, ad esempio il sagrato di una chiesa o i gradini di una banca oppure in piedi sul suolo pubblico senza arrecare disturbo".
Per l'assessore allora è importante poter contare sull’aiuto dei cittadini per ovviare "a leggi che non costituiscono un valido strumento per debellare il fenomeno dell’accattonaggio". Di qui il suo appello alla collaborazione da parte dei gallaratesi: "Non fate l’elemosina". Palazzo Borghi non abbassa la guardia: l’obiettivo è ridare il giusto decoro alla città.