REDAZIONE VARESE

Varese, una partita Iva fantasma usata da 1.385 commercianti su Internet scoperta dalla Guardia di Finanza

Era intestata a un cittadino cinese con precedenti per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. Il comando varesino delle Fiamme Gialle: “Svuotate 1.300 scatole cinesi”

L'operazione è stata compiuta dalla Guardia di Finanza

L'operazione è stata compiuta dalla Guardia di Finanza

Varese, 28 aprile 2025 – Un'unica partita Iva operava per conto di 1.385 soggetti nel settore dell'e-commerce. L'anomalia è stata intercettata dai militari della Guardia di Finanza del comando provinciale di Varese che ne ha chiesto, e ottenuto, la chiusura. La partita Iva “fantasma” era intestata a un cittadino di nazionalità cinese con precedenti per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. 

Contributi evasi 

La realtà che non aveva garanzie: dagli accertamenti dei finanzieri è infatti emersa una dichiarazione dei redditi con un volume dei ricavi irrisorio oltre all'assenza di pagamento di tributi e di qualsiasi bene o contratto intestato.

Scatole cinesi 

I militari delle Fiamme Gialle, con la chiusura della partita Iva, hanno agito per prevenire evasione fiscale e possibili frodi. "Con l'attività di polizia economico-finanziaria odierna, oltre 1.300 "scatole cinesi” vuote sono state rese inutilizzabili per frodi fiscali e commerciali in danno rispettivamente all'erario e ai negozi di quartiere nei centri urbani del territorio", commenta il generale Crescenzo Sciaraffa, comandante provinciale della Guardia di Finanza varesina.