
Il luogo dell'incidente; in piccolo, il giovane morto
Origgio (Varese) - Gli accertamenti sulla macchina di Francesco Meazza, 25 anni, il giovane ingegnere di Origgio, travolto e ucciso da un’auto all’alba di domenica mentre percorreva a piedi la superstrada 336 per Malpensa potrebbero fornire elementi utili per chiarire il mistero che ancora avvolge la sua tragica fine. La vettura del venticinquenne, una Toyota Yaris, è stata trovata nel tardo pomeriggio di domenica in una zona boschiva a Cassano Magnago, in un punto non distante dal luogo dell’investimento mortale, avvenuto all’altezza dello svincolo di Gallarate est. Dai primi rilievi è sembrato che la macchina presentasse i segni di un incidente che però non avrebbe coinvolto altri mezzi. L’ipotesi è dunque che Meazza, che aveva in tasca le chiavi della vettura, abbia lasciato la macchina incidentata e si sia quindi diretto verso la superstrada, non distante, forse per cercare il soccorso di qualche automobilista o un passaggio per rientrare a casa.
Sembra inoltre che avesse il cellulare scarico pertanto nell’impossibilità di contattare i familiari avvisandoli del guasto alla macchina. Un’ipotesi sulla quale stanno lavorando gli inquirenti, gli agenti della Polizia stradale della sottosezione di Busto Arsizio – Olgiate Olona, per fare chiarezza sulla tragedia e sul motivo per cui il giovane camminasse su una rampa, lungo quel tratto di superstrada. La sua tragica fine ha suscitato profondo dolore a Origgio, dove viveva con la famiglia, i genitori e la sorella
Secondo gli elementi raccolti dagli agenti il venticinquenne aveva trascorso la serata in un locale, un disco pub, a Cassano Magnago, con alcuni amici, gli ultimi ad averlo visto prima dell’incidente mortale, investito da un’auto condotta da un giovane di 24 anni, che non è riuscito ad evitarlo. Una morte tragica e assurda, che ha gettato nel dolore più grande i familiari, gli amici, un lutto che coinvolge l’intera comunità di Origgio. Gli inquirenti stanno continuando la loro attività di indagine, hanno ascoltato le testimonianze degli amici per ricostruire le ultime ore del venticinquenne, un giovane brillante, che subito dopo la laurea aveva trovato lavoro, uno sportivo, il futuro da costruire, sogni e progetti da realizzare, una vita davanti, spezzata per sempre, finita sull’asfalto della superstrada che stava percorrendo a piedi. L’autorità giudiziaria ha disposto l’autopsia, nelle prossime ore sarà affidato l’incarico.