Evaristo Scalco, il killer con una freccia, sceglie l’avvocato di Ruby e Fontana

Il processo avrà inizio il 23 giugno a Genova. Al maestro d’ascia di Cittiglio contestate le aggravanti dei futili motivi e dell’odio razziale

Evaristo Scalco in un frame del video girato dopo il delitto

Evaristo Scalco in un frame del video girato dopo il delitto

Cittiglio (Varese)  - Avrà inizio il 23 giugno davanti alla Corte d'assise di Genova il processo nei confronti Evaristo Scalco, l'artigiano-arciere di Cittiglio che la notte tra il 1 e il 2 novembre colpì con la freccia di un arco che lui stesso aveva fabbricato Javier Alfredo Miranda Romero. Il 42enne, che si trovava in centro storico dopo aver festeggiato con un amico la nascita del figlio, morì per la grave ferita riportata.

Scalco, 63 anni e incensurato, è rimasto in carcere fino a inizio marzo, e ora si trova ai domiciliari col braccialetto elettronico nella sua abitazione in provincia di Varese.

I suoi legali  hanno chiesto il rito abbreviato in vista del processo in corte d'assise. Si tratta di una richiesta tecnica: a Scalco sono contestate due aggravanti (quella dei futili motivi e dell'odio razziale) che non consentono il rito speciale. Se la corte d'assise dovesse però escluderle allora il maestro d'ascia potrà accedervi.

Scalco aveva scritto una lettera di scuse alla moglie della vittima, accompagnata da un risarcimento di 10 mila euro.

Intanto ha cambiato il proprio team difensivo, assumendo uno dei più noti penalisti di Milano: Jacopo Pensa, classe 1944, noto per aver difeso, e recentemente fatto assolvere, Karima El Mahroug, conosciuta come "Ruby rubacuori", nel processo Ruby ter. Nonche' ha fatto archiviare la posizione del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana dall'inchiesta battezzata Camiciopoli.