Avviata per agevolare le famiglie nella gestione degli anziani quando, in pieno Covid, case di riposo e centri diurni erano inaccessibili, di fatto la sanatoria per colf e badanti del 2020 ha portato ad un’emersione inferiore alle aspettative. In Lombardia, secondo i dati raccolti dalla campagna Ero Straniero, in media un 10,2% di istanze sono state rigettate, mentre meno del 40% di quelle presentante si sono tradotte in permessi di soggiorno rilasciati effettivamente dalle Questure al maggio di quest’anno. Per quanto riguarda i rigetti, al dicembre 2022 la percentuale più elevata era a Pavia (36%), seguita da Mantova (24%), Cremona e Brescia (22%).
In totale sono stati 25927 i permessi di soggiorno richiesti, di cui 18.319 quelli effettivamente rilasciati. Dopo 3 anni, quasi tutte le Prefetture sono sopra il 90% delle istanze esaminate, mentre resta il “caso” di Milano (insieme a Roma) dove, secondo quanto denunciato da Ero straniero, a luglio 2023 delle 26.225 domande di emersione ricevute dalla prefettura, al 21 luglio 2023 sono state definite 15.528, il 59,21% del totale. Di queste 12.723 sono state accolte e 2.805 archiviate o rigettate, mentre sono 10.697 quelle ancora da evadere. Sulla questione della carenza di personale è in corso una class action. Di fatto, "attualmente, i dipendenti impegnati con le pratiche di emersione sono 1 funzionario, 3 operatori amministrativi e 1 assistente amministrativo ma non tutti si occupano in via esclusiva di tale procedura; vi sono poi 9 addetti provenienti da altri uffici che si dedicano a queste pratiche in orario straordinario, cui si aggiungono da otto mesi, 2 operatori del Comune di Milano grazie a un protocollo tra i due enti".
A fronte della mole di lavoro in aumento, le realtà che sostengono la campagna hanno presentato un emendamento al decreto legge 1332023, in questi giorni all’esame della Camera, con cui si chiede di destinare 105 milioni di euro al rafforzamento del personale delle prefetture e 150 all’ampliamento del personale delle Questure. F.P.