LORENZO CRESPI
Cronaca

Magia al Castello di Belforte: svelato l’affresco del ’400

Il restauro ha riportato alla luce la Madonna del Latte di Galdino da Varese. L’opera è emersa durante gli studi per il progetto di recupero della struttura

La restauratrice Rossella Bernasconi con il sindaco di Varese, Davide Galimberti

La restauratrice Rossella Bernasconi con il sindaco di Varese, Davide Galimberti

Varese, 20 settembre 2025 - La sua esistenza era nota da anni, ma erano visibili solo alcune parti. Rimossi diversi strati di tinteggiatura che lo coprivano è apparso nella sua interezza.

Al Castello di Belforte si sta lavorando al restauro di un antico affresco, databile tra la fine del ‘400 e l’inizio del ‘500. I lavori, coordinati dalla restauratrice Rossella Bernasconi, sono stati oggetto di un sopralluogo da parte dell’amministrazione comunale, alla presenza del sindaco di Varese Davide Galimberti, l’assessore Enzo Laforgia e la presidente della commissione cultura Manuela Lozza. L’affresco in questione, attribuibile all’ambito di Galdino da Varese, raffigura una Madonna del latte affiancata dai santi Rocco e Sebastiano.

“Per il castello di Belforte - ha detto la restauratrice - questa è una testimonianza molto importante di una fase storica in cui si pensava che il castello non avesse più l’importanza dei secoli precedenti. E invece abbiamo questa testimonianza significativa”. In futuro i varesini e i turisti potranno ammirare il ritrovato affresco: il Comune ha infatti affidato la progettazione per il recupero e la successiva apertura del castello, testimone di mille anni di storia. Un intervento atteso ormai da decenni e sul quale l’attuale amministrazione lavora da due mandati. “Sono da quasi dieci anni che ci stiamo occupando di questo luogo che era in condizioni di triste abbandono e pericolosità di crollo”, ha detto l’assessore alla cultura Laforgia. “Abbiamo avuto la capacità - ha ricordato - di intercettare un bando ministeriale per il recupero di beni che fanno parte del patrimonio storico, artistico e culturale che rischiavano di scomparire”.

Cinque milioni sono stati assegnati al Comune di Varese per restituirlo alla città. “Recuperarlo è già un successo - ha aggiunto l’assessore - ripulirlo come è stato fatto è già un grande successo, adesso ci aspettiamo una messa in sicurezza per poi destinarlo alla fruizione pubblica”. Entro fine anno è atteso il progetto esecutivo, che dovrà essere poi vagliato dalla Soprintendenza con cui sono già costanti i contatti. Passaggi a cui seguirà (da metà 2026 indicativamente) l’inizio dei lavori, con l’obiettivo di aprire la struttura alle visite.

“Il recupero del castello è importante per la città - ha detto il sindaco Galimberti - questo intervento rientra assieme ad altri, come la Caserma Garibaldi e il Politeama, in una politica di recupero degli spazi cittadini”. Il primo cittadino ha voluto ricordare l’architetto Ovidio Cazzola che si era tanto speso per il bene storico.