La cascina del "primo volo" si salva dall’abbattimento

Masterplan, no della Soprintendenza: un punto a favore dei sindaci

Riconosciuto l’interesse culturale dell’immobile conosciuto come Cascina Radetzky

Riconosciuto l’interesse culturale dell’immobile conosciuto come Cascina Radetzky

Un punto a favore dei sindaci dei 9 Comuni del CUV che nelle osservazioni al Masterplan 2035 avevano portato l’attenzione sul valore storico di “Cascina Malpensa“ destinata, secondo il piano di sviluppo dell’aeroporto, ad essere abbattuta per fare spazio a nuovi piazzali per la movimentazione degli aerei. Non sarà così: l’altro giorno il segnale auspicato, il Segretariato regionale per la Lombardia del ministero della Cultura ha posto il vincolo per il luogo in cui è nata l’aviazione italiana, la Soprintendenza ha detto no. Nel documento si riconosce "l’interesse culturale dell’immobile denominato Cascina Malpensa detta anche Cascina Radetzky, a Somma Lombardo, via Case Nuove, che rimane quindi sottoposto a tutte le disposizioni di tutela". La notizia è stata accolta con soddisfazione dalla politica sommese che nei mesi si scorsi si era mobilitata per la salvaguardia del luogo in cui il 27 maggio 1910 spiccò il primo volo il CA1 di Gianni Caproni. "È un’ottima notizia per l’area aeroportuale di Malpensa, e soprattutto per la politica sommese", dice l’ex sindaco Guido Colombo.

"Mi auguro che, con il più ampio spettro delle forze politiche rappresentate in consiglio comunale, si possa definire un progetto di valorizzazione che assicuri alla Cascina stessa le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione pubblica, con nuovi valori paesaggistici, seppur integrati in un contesto aeroportuale. È una sfida di condivisione progettuale interessantissima e culturalmente stimolante". E contento per il risultato l’attuale primo cittadino Stefano Bellaria: "Siamo felici - dice - che Cascina Malpensa venga considerata come un patrimonio da conservare, e non più come una struttura obsoleta da abbattere. Così come la Sea nel 2018 ha restaurato il cippo davanti al Terminal 2 che celebra i primi passi di Malpensa (1948) per opera di un gruppo di industriali bustocchi, ci auguriamo che ora voglia aprire un dialogo per la valorizzazione del luogo in cui è nata l’aviazione italiana. Noi siamo pronti a confrontarci". Non solo l’amministrazione sommese ha chiesto la salvaguardia del complesso, ma anche il CUV di cui fanno parte oltre a Somma Lombardo altri 8 comuni dell’area di Malpensa ha sostenuto la necessità di non sacrificare all’ampliamento dello scalo questa storica struttura. Ora c’è il vincolo della Soprintendenza, una decisione importante che salva il luogo legato alla figura di Gianni Caproni che trovò nella brughiera di Malpensa il territorio adatto, con ampie superfici aperte e non coltivate, per il primo volo effettuato il 27 maggio 1910 con il biplano CA1. Poco dopo Caproni avviò la sua azienda mentre Cascina Malpensa accolse la prima scuola di aviazione.