
Monsignor Claudio Livetti in un recente scatto in basilica a Busto Arsizio
Busto Arsizio (Varese), 12 aprile 2020 - È da qualche anno ospite dell’istituto La Provvidenza monsignor Claudio Livetti, prevosto emerito della città di cui è stato guida spirituale dal 1986 al 2008 A giugno compirà 89 anni, ma l’età certo non imbriglia la freschezza del suo pensiero e nella sua camera, in cui è “confinato” per le restrizioni imposte dall’emergenza Covid-19 continua a lavorare. Oggi, festa di Pasqua, celebrerà la santa messa nella cappella dell’istituto, in solitudine. Monsignor Livetti, stiamo attraversando un momento difficile, lei come lo sta vivendo? "Sono sereno, ho vissuto una lunga vita, devo essere grato al Signore per essere arrivato fin qui, per i giorni che verranno mi metto nelle sue mani, intanto lo ringrazio perché nella mia camera posso continuare a lavorare, posso lasciare la stanza per raggiungere la cappella e domani (oggi, ndr ) celebrerò la santa messa, che sarà trasmessa grazie al collegamento interno in tutti i reparti". Celebrazione in solitudine... "E questo è l’aspetto che mi fa soffrire di più, io celebro l’Eucarestia ma penso alla sofferenza dei fedeli che non possono partecipare, ho bene in mente due immagini, il Papa solo, in piazza San Pietro e il nostro arcivescovo, monsignor Mario Delpini, solo, tra le guglie del Duomo, a pregare la Madonnina, oggi è la condizione di noi sacerdoti: le nostre chiese sono vuote, ma è necessario per salvare vite. Prima la salute”. Lei vive in una struttura per anziani, gli ospiti hanno compreso la gravità del momento? "Sì, non ci sono le visite dei familiari, è doloroso, alcune attività nel rispetto delle restrizioni sono sospese. Vivono giorni di maggiore tristezza ma hanno compreso che tutto quanto è in atto è per il loro bene e gli anziani hanno buon senso". Ha vissuto il secondo conflitto mondiale, oggi anche la lotta al Covid-19 è una guerra? "La seconda guerra mondiale è finita nel 1945, avevo 14 anni. Ho vissuto quegli anni terribili che sono stati anche una lezione con la libertà riconquistata e la ricostruzione, ricordi che restano. Oggi il nemico è invisibile, forse è peggio di allora, dalla guerra dopo cinque anni siamo usciti ma di questi tempi la domanda che ci poniamo è: quando lo sconfiggeremo?". Come usciremo da questa esperienza che coinvolge l’umanità intera? "È un momento molto triste, tante persone stanno soffrendo, ma ne usciremo temprati, come dopo la seconda guerra mondiale. È un’esperienza che ci sta facendo scoprire l’umiltà, il senso del limite e anche la solidarietà. Pensiamo alle parole del Santo Padre, “Pensavamo di vivere sani in un mondo malato”. Eravamo convinti di essere padroni del mondo, questa situazione drammatica ci sta offrendo l’opportunità di ridimensionare il nostro stile di vita, liberandoci dall’individualismo, dal superfluo, dal troppo di cui ci siamo circondati. Sarà una svolta antropologica utile per tutti" . Alle famiglie e ai giovani che cosa consiglia? "Ai genitori spesso ho detto che davano ai figli tante cose ma non ciò che era più prezioso, il loro tempo: ora hanno questa opportunità di incontro, di ritrovarsi famiglia, devono farne tesoro. Ai giovani consiglio di non sprecare questo tempo ma di viverlo imparando a impostare una vita liberata dall’eccesso, una vita più sobria: le limitazioni stanno dando una grande lezione" . Oggi è la festa di Pasqua, la Resurrezione di Cristo, monsignore, qual è il suo augurio? "Auguro di pregare la Madonna. Il nostro arcivescovo sul tetto del Duomo ha pregato “O mia bela Madunina che te dominet Milan”, un gesto grande di fede e di speranza, la Madonna ha visto tanti momenti tristi, oggi vede questo momento difficile, ma sogna il dopo e ci aiuta a sperare. Preghiamo la nostra Madonna dell’Aiuto. Siamo un popolo operoso, con la voglia di vivere, quando tutto questo sarà superato si continuerà a vivere, come dice la canzone della Madunina “ se sta mai coi man in man”, anche a Busto, quindi bisognerà ricominciare rimboccandoci le maniche per realizzare qualcosa di buono, temprati da questa lezione".