ROSELLA FORMENTI
Cronaca

Vietato dare da mangiare ai piccioni: multa sino a 250 euro per chi non rispetta l’ordinanza

Busto Arsizio, decisione su consiglio di Ats. Nuove regole anche per i proprietari di casa dove nidificano o stazionano gli animali

A Busto Arsizio vietato dare da mangiare ai piccioni (Immagine di repertorio)

A Busto Arsizio vietato dare da mangiare ai piccioni (Immagine di repertorio)

Busto Arsizio (Varese), 7 giugno 2024 –  Vietato alimentare i piccioni. Il sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli ha firmato un’ordinanza che introduce il divieto, decisione arrivata su consiglio di Ats Insubria e in conseguenza del fatto che sul territorio comunale è stato rilevato un aumento di inconvenienti igienico-sanitari dovuti ad un incremento della popolazione di piccioni o colombi urbani.

La presenza di questi animali rappresenta un rischio in quanto potenziali portatori di malattie infettive e di parassiti. Inoltre, la loro presenza crea degrado e problemi di decoro urbano dovuti all’imbrattamento di marciapiedi, strade e superfici e di conseguenza determina anche onerose spese di manutenzione, pulizia, disinfezione e disinfestazione.

L’inosservanza della disposizione sarà punita con sanzione amministrativa pecuniaria da 25 euro a 250 euro. Inoltre, è fatto obbligo ai proprietari e agli amministratori condominiali di edifici su cui stazionano e nidificano i piccioni di provvedere al ripristino delle condizioni igienico-sanitarie, eseguendo la disinfestazione di superfici e strutture, la rimozione e lo smaltimento di guano ed eventuali carcasse, l’allontanamento dei colombi con adozione di strategie che impediscano lo stazionamento (ad esempio chiudere ogni luogo utile alla nidificazione dei piccioni con particolare riferimento alle cavità cieche che dovranno essere murate e alle finestrelle e aperture in genere che danno aria ai sottotetti che dovranno essere chiuse con robuste reti poste il più esternamente possibile). L’inosservanza della disposizione sarà punita con sanzione amministrativa pecuniaria da 250 euro a 500 euro.