
Un momento di festa, un po’ di commozione, anche qualche lacrima, e la promessa che i legami che si sono creati col territorio sono così profondi che non sarà certo un “semplice“ trasferimento in provincia di Torino a cancellarli. C’erano tutti questi sentimenti, ieri mattina, alla cerimonia di congedo del comandante della Compagnia dei carabinieri di Busto Arsizio, il maggiore Marco D’Aleo, che dopo cinque anni trascorsi nel Basso Varesotto – territorio ricco e produttivo ma anche infiltrato dalle cosche come l’ultimo blitz contro la ’ndrangheta ha di nuovo dimostrato – a partire da domani assume il comando della Compagnia di Moncalieri.
Un trasferimento di prassi, che per chi è arruolato nell’Arma prima o poi arriva. Ma che a Busto nessuno avrebbe veramente voluto. Il sindaco Emanuele Antonelli – presente assieme alla collega di Castellanza Mirella Cerini, all’europarlamentare leghista Isabella Tovaglieri e al presidente dell’Unione degli industriali della provincia di Varese Roberto Grassi – lo lascia intendere. E pure il maggiore D’Aleo, pur con l’entusiasmo per la nuova missione che lo aspetta in Piemonte, lo dice: "Vado via con grande malinconia. Nessuno di voi verrà dimenticato, porto un pezzo di Busto nel cuore". Che sia così lo sottolinea anche il comandante provinciale di Varese, il colonnello Claudio Cappello, quando rimarca che "se D’Aleo fosse rimasto ancora un altro anno non avrebbe tolto nulla a nessuno". Cappello – tra l’altro anche lui con le valigie pronte: in settimana lascerà Varese e al suo posto arriverà Gianluca Piasentin ora ai vertici del Ros di Napoli – ha approfittato dell’occasione per presentare il nuovo comandante della caserma di via Bellini. Si tratta del capitano Annamaria Putortì, 31 anni, con alle spalle incarichi operativi in Sicilia e a Roma. Dopo Legnano nel 2009, quando il comando della Compagnia fu affidato alla trentenne Michela Pagliara, anche i carabinieri bustocchi avranno una donna al vertice.
"È stato un onore e un piacere aver collaborato con voi. Io perdo due amici (D’Aleo e Cappello, ndr) – sono state le parole di Antonelli – Abbiamo portato a casa un risultato incredibile, l’apertura della nuova caserma, e tutto ciò è stato possibile solo grazie alla proficua sinergia e cooperazione istituzionale che si è instaurata nel tempo". Già, la nuova caserma. Inaugurata a febbraio dopo che i lavori erano rimasti fermi per anni, è il simbolo dello stretto rapporto fra istituzioni che il maggiore D’Aleo ha saputo creare in cinque anni. Un’eredità fatta anche di decine di operazioni contro la criminalità comune e organizzata.
Ivan Albarelli