"Bene i fondi Pnrr, ma c’è disparità tra Nord e Sud"

Confapi si fa portavoce dei timori che serpeggiano tra le imprese per accedere ai bandi pubblici

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Ben venga il Pnrr, ma con più risorse per le piccole aziende del Nord. È il pensiero di Confapi Varese, che per voce del direttore generale Piero Baggi mette sul tavolo la preoccupazione che serpeggia tra chi fa impresa.

"Abbiamo accolto il Pnrr con grande entusiasmo – dice – e siamo convinti che sia lo strumento adatto per rafforzare il sistema imprenditoriale dopo due anni difficili. Ma non possiamo non sottolineare, con amarezza e preoccupazione, la disparità di distribuzione delle risorse tra aziende del Nord e del Sud. È vero, i criteri introdotti limitano l’accesso e quindi innalzano il valore qualitativo dei progetti. Ma il rischio di assegnare finanziamenti con due pesi e due misure a vantaggio del Mezzogiorno è concreto".

I dati citati da Confapi Varese parlano chiaro: per gli investimenti sostenibili 4.0 ci sono 678 milioni a disposizione e solo 250 milioni sono destinati ai progetti delle 9 regioni del Centro-Nord.

"Non solo – specifica Sara Beverina, responsabile dell’Area Finanza Confapi Varese –. Nei criteri di assegnazione, se per le aziende del Sud sono ammissibili spese non inferiori a 500mila euro, per le nostre è chiesto un investimento complessivo non inferiore a 1 milione. Un criterio che rischia di penalizzare in modo particolare le micro e piccole imprese".

Difficoltà che non hanno comunque intaccato la volontà di affiancare gli associati nel complesso percorso di accesso ai bandi del Pnrr. Confapi Varese da mesi ha infatti organizzato un gruppo di lavoro ad hoc. "I nostri esperti – conclude Baggi – stanno lavorando sull’innovazione nelle aziende, sulla digitalizzazione, sulla transizione ecologica e l’attività formativa e sulle politiche attive del lavoro".

L.C.