LORENZO CRESPI
Cronaca

Audioguide pure in russo e persiano. Villa Panza raccontata “A più voci“

Coinvolge anche Varese il progetto dell’Associazione Amici del Fai rivolto ai nuovi cittadini stranieri. Obiettivo, trasmettere agli italiani di domani i valori del patrimonio e della memoria col dialogo tra culture.

A Villa Panza il progetto educativo ha saputo creare spazi d’incontro dove persone provenienti da Paesi diversi diventano. parti attive della comunità

A Villa Panza il progetto educativo ha saputo creare spazi d’incontro dove persone provenienti da Paesi diversi diventano. parti attive della comunità

Ha coinvolto anche Varese il progetto “A più voci“ sostenuto da Fondazione Cariplo e realizzato da Associazione Amici del Fai (Fondo per l’Ambiente Italiano) e Fondazione Ibva volto ad avvicinare i nuovi cittadini stranieri alla conoscenza, valorizzazione e fruizione dei beni storici, culturali, paesaggistici e naturalistici del Belpaese. Un’iniziativa che ha l’obiettivo di trasmettere agli italiani di domani il valore del patrimonio e della memoria e di favorire l’incontro e il dialogo tra culture.

Attraverso un intenso percorso di formazione con Fondazione Ibva, alcuni studenti di origine straniera della scuola “Italiano per Tutti“ hanno approfondito la conoscenza di due beni del Fai, Palazzo Moroni a Bergamo e Villa e Collezione Panza a Varese, quindi hanno tradotto le schede museali e registrato audioguide in formato podcast nella loro lingua madre. Le audioguide, disponibili sui siti web dei due beni, sono state prodotte in arabo, cinese e spagnolo.

La storia di Palazzo Moroni è stata tradotta inoltre in ucraino e turco, mentre quella di Villa Panza si può ascoltare anche in russo e persiano. L’editing facilitato degli audio garantisce la fruizione museale anche a ipovedenti e non vedenti, senza differenziazione secondo i principi dell’Universal Design. Il progetto ha sperimentato così nuovi modelli di accessibilità sensoriale. “A più voci“ ha lo scopo di coinvolgere i cittadini di origine straniera, non abituati alla frequentazione dei beni culturali e naturalistici per mancanza di strumenti di fruizione adatti alle loro esigenze, nella consapevolezza che in futuro saranno chiamati alla cura del patrimonio storico, artistico e ambientale italiano.

L’iniziativa si è concretizzata in un’esperienza unica di studio, formazione, crescita e collaborazione perché attraverso la cultura nasce l’interesse a conoscersi e la conoscenza reciproca contribuisce a superare pregiudizi e incomprensioni. Il progetto educativo ha saputo creare spazi d’incontro dove persone provenienti da Paesi diversi si sono sentite accolte e rappresentate, parte attiva della comunità. Una novità interessante per Villa Panza, che da una settimana ospita una nuova mostra con le opere dalla collezione Gemma De Angelis Testa.

Lorenzo Crespi