Statuette di Buddha e orsetti scolpiti con l’ecstasy: arrestato l’orafo narcotrafficante

La Guardia di finanza di Varese con lui bloccato anche un’altra persona: censita la spedizione di 61 chilogrammi di droga sintetica

Alcune delle statuette in Ecstasy sequestrate dai finanzieri

Alcune delle statuette in Ecstasy sequestrate dai finanzieri

Statuette raffiguranti idoli e animaletti composti interamente con droga sintetica: è questo il trucco utilizzato da un narcotrafficante e da un insospettabile orafo, suo complice, accusati di inviare pacchi di Mdma in Australia e Stati Uniti.

L’inchiesta

I fermi sono stati eseguiti dai militari della Guardia di finanza di Varese, su disposizione del sostituto procuratore di Busto Arsizio. L’indagine è iniziata con il sequestro di un pacco alla dogana tedesca. Al suo interno c’era Mdma, una sostanza di origine chimica solubile in acqua ma anche sintetizzabile in pastiglie, spedito da un albanese residente nel Varesotto. 

I successivi accertamenti hanno portato a individuare il reale mittente del pacco. Sono state passate al setaccio tutte le sue precedenti spedizioni, effettuate fra il dicembre 2022 e il maggio di quest’anno. Seguendo questa traccia è stato censito l’invio di 61 chilogrammi di droga, 9 dei quali sequestrati negli Stati Uniti. 

Lo stratagemma

Lo stupefacente veniva pressata per creare statuette di varie forme come: orsetti, sagome di Buddha e colonnine raffiguranti vari animali, totalmente composti da Mdma, con l’obiettivo di aggirare i controlli. Inoltre, venivano utilizzati di volta in volta diversi nominativi e uffici postali sparsi nelle province di Milano, Novara e Varese. Il denaro provento dei traffici veniva accreditato su conti aperti presso money transfer o “cambiato” in cripto valute.

Gli arresti

Il presunto trafficante è stato fermato a Malpensa, mentre stava per imbarcarsi su un volo per Bangkok, in Thailandia. Con sé aveva 1.000 euro in contanti. Con lui è stato anche arrestato un insospettabile orafo milanese, accusato di aver custodita tutta la sostanza invenduta, nascosta assieme alle altre polveri utilizzate in laboratorio per la fusione dei metalli preziosi.

È molto probabile che fosse lui a mettere a disposizione la sua abilità nel creare quei finti souvenir, apparentemente innocui, in realtà “veicoli” dello stupefacente inviato all’estero. 

L’intervento

La sostanza è stata identificata e sequestrata grazie al fiuto del cane detective Jack. L'orafo è stato portato in carcere a San Vittore. La merce trattata dalla coppia ha portato a creare un giro d'affari di circa 10 milioni euro. Con quei 61 chili di stupefacente si possono sintetizzare 500.608 pastiglie di ecstasy, messe in vendita al costo di 20 euro l'una.