Aree dismesse e futuro Il silenzio calato sull’ex Manifattura accende le polemiche

Attacco del consigliere Franco Brumana dopo la vendita all’asta del complesso

di Paolo Girotti

Più che "Manifutura" si deve cominciare a parlare di "Manicensura": è con queste parole che il consigliere comunale del Movimento dei Cittadini, Franco Brumana, ha definito tutta la vicenda legata al futuro della ex Manifattura, i 40mila metri quadrati di aree dismesse in centro cittadino acquistate da Officine Mak all’asta e sui cui sviluppi – intesi come relazioni con l’amministrazione comunale - è calato ormai da mesi un silenzio preoccupante, rotto soltanto dalle dichiarazioni polemiche della stessa proprietà. Occasione per lo scontro è stata questa volta la commissione urbanistica andata in scena lunedì sera, durante la quale Brumana ha accusato di immobilismo l’amministrazione cittadina, sottolineando la "segretezza" mantenuta a proposito degli incontri, una nota stonata rispetto al desiderio di trasparenza più volte manifestato dal Governo cittadino. Tutto a partire dalla decisione, ribadita dall’assessore alla Città Futura, Lorena Fedeli, di non invitare la proprietà alla stessa commissione: un invito ritenuto inopportuno in questa fase. "In definitiva gli esiti della commissione hanno provocato solo una sconfortante delusione – ha commentato Brumana - in contrasto con le speranze , che il sindaco aveva cercato di suscitare in passato coniando addirittura il termine "Manifutura". Seguendo questo vezzo dei giochi di parole, ora potremmo dire che è stata confermata una persistente "Manicensura" e che purtroppo Legnano sta subendo la "Manisventura" di una gestione inadeguata del più importante tema della politica cittadina.

Intanto Officine Mak ha dirottato altrove i suoi investimenti previsti per la Manifattura in attesa di tempi migliori". Fedeli, chiamata a declinare in commissione cosa l’amministrazione chiede di poter realizzare all’interno del comparto, non ha fatto altro che reiterare la volontà di insediare nella ex Manifattura, "come da programma elettorale", la sede centrale della biblioteca (nessun riferimento, invece, al mercato coperto, pure quello annunciato in campagna elettorale): troppo poco per accontentare chi chiede di avere indicazioni più dettagliate sulle interlocuzioni in essere.