LORENZO CRESPI
Cronaca

La app in sette lingue per le badanti: così i nonni parleranno chiaro

L’applicazione presentata a Varese traduce in russo, romeno, ucraino, spagnolo, inglese e albanese le frasi utilizzate dagli anziani assistiti. Un modo per accorciare le distanze e creare maggiore empatia

Il programma nato a Varese è stato sostenuto dalla Fondazione Cariplo

Varese - Le barriere linguistiche e culturali spesso complicano la comunicazione fra anziani assistiti, famiglie e badanti di lingua straniera. Un progetto nato a Varese si è posto l’obiettivo di rendere più facile il dialogo tra queste realtà, puntando sulla tecnologia. L’iniziativa, dal titolo "Agevola", ha visto protagonista l’Università dell’Insubria, con un team di tre professori a cui si sono aggiunti anche docenti degli atenei di Bergamo e Milano. Al centro del programma, sostenuto da Fondazione Cariplo, un’app per cellulari in sette lingue (dal nome Age.Vol.A) e un sito web dedicato: www.agevola.org. Due strumenti pensati proprio per ridurre le distanze tra anziani e assistenti familiari, con un glossario consultabile in italiano, inglese, spagnolo, rumeno, russo, albanese e ucraino.

Tre le diverse sezioni presenti: salute, vita quotidiana e istituzioni. Una novità che la comunità straniera presente a Varese ha accolto con interesse. L’app e le altre attività del progetto sono state illustrate in un incontro di presentazione dei risultati finali ospitato nell’Aula magna dell’ateneo varesino. Ma Agevola non vuole fermarsi qui: l’applicazione è infatti aperta ad ampliamenti futuri grazie ai suggerimenti che arriveranno dai suoi utilizzatori.

L’iniziativa si è concretizzata anche in un’attività di analisi e studio del territorio e delle esigenze di anziani e badanti residenti nel varesotto. Un lavoro iniziato da un focus sulla demografia, da cui emerge come la provincia di Varese sia caratterizzata da un’alta percentuale di abitanti "over". Nel 2021 infatti l’indice di vecchiaia per la provincia di Varese dice che ci sono 183,5 anziani ogni 100 giovani. In solo 7 comuni su 138 l’indice di vecchiaia è inferiore ad uno. Un questionario rivolto agli assistiti e ai loro familiari ha cercato di fornire un quadro degli anziani sul territorio. Le tre attività più comuni della vita quotidiana (mangiare, fare il bagno, vestirsi) sono svolte in modo autosufficiente dalla metà del campione.

Solo il 7% degli intervistati non segnala alcuna problematica sanitaria. Il 43% degli assistiti parla prevalentemente dialetto, che però non è compreso dal 40% delle badanti. Per quanto riguarda invece le assistenti domiciliari il 98% del campione del sondaggio è donna e l’età media è di 55 anni. Il 55% di loro non ha la cittadinanza europea e in media vive in Italia da 13 anni. Le nazioni più rappresentate sono Ucraina, Perù e Moldova. Le maggiori difficoltà comunicative riguardano i campi della sanità e della burocrazia.