
Alcol test (foto d'archivio)
Varese, 23 dicembre 2015 - «Chi beve e non ribeve non sa cosa sia bere», recitava un motto cinquecentesco ripreso anche nel Baccanale degli Andrii, il celebre dipinto di Tiziano Vecellio. Deve averlo preso proprio alla lettera un cittadino fermato per ben due volte dalla Polizia locale di Varese per guida in stato d’ebbrezza.
La prima volta nel 2013, quando gli agenti lo pizzicarono alla guida della sua auto con un tasso alcolico superiore a 2 grammi per litro. Fu così condannato ad alcuni mesi di carcere e a pagare una multa di mille euro ma, ricorrendo contro il decreto, riuscì a ottenere la misura dei lavori di pubblica utilità al posto del carcere. L’uomo ha così cominciato a lavorare in un ente pubblico. Presto però, il responsabile della struttura cui era stato assegnato ha cominciato ad allarmarsi, notando nell’uomo atteggiamenti non propriamente consoni a un luogo di lavoro.
Il responsabile ha avvertito la Polizia locale che, «infiltrando» alcuni agenti in borghese nell’ente, avrebbe accertato che l’uomo aveva un alito fortemente alcolico e spesso lasciava la sede di lavoro appartandosi per bere alcolici. La Polizia locale ha quindi organizzato un controllo ad hoc tra il luogo di lavoro e l’abitazione dell’uomo, fermandolo e sottoponendolo all’etilometro.
L'uomo è risultato nuovamente positivo, con un valore di alcol nel sangue di circa 1,3 grammi per litro. Nuova denuncia per guida in stato d’ebbrezza, dunque, con l’aggravante che l’episodio sarebbe stato accertato in coincidenza con l’esecuzione di una misura alternativa alla pena per un precedente identico reato.