ROSELLA FORMENTI
Cronaca

La Festa delle genti. Una grande famiglia multietnica e solidale

Alla Casa Pime di Busto Arsizio la prima edizione interculturale ha aperto finestre sul mondo coinvolgendo centinaia di protagonisti.

«Ho visto tante persone di culture e Paesi diversi felici, ognuna ha dato il proprio contributo» il commento di Rosangela Mendicino responsabile dell’Ufficio mondialità del Pime

«Ho visto tante persone di culture e Paesi diversi felici, ognuna ha dato il proprio contributo» il commento di Rosangela Mendicino responsabile dell’Ufficio mondialità del Pime

Tre valori, accoglienza, integrazione, pace al centro della prima edizione della “Festa delle genti“ che si è svolta sabato alla Casa Pime di Busto Arsizio. L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con Associazione Laici Pime (Alp), gli insegnanti referenti dell’intercultura negli istituti comprensivi cittadini, e il Baie (Scuola di prima alfabetizzazione per gli studenti stranieri appena arrivati in città), con il patrocinio del Comune.

Ha coinvolto centinaia tra alunni, insegnanti, genitori, associazioni del territorio, oratori: una grande famiglia si è ritrovata a rappresentare il mondo da un continente all’altro. "L’obiettivo della festa multietnica – spiega Rosangela Mendicino, referente a Busto Arsizio dell’Ufficio educazione alla mondialità del Pime – è stato far convergere in un unico momento da condividere vari enti e dare visibilità ai valori che sono alla base dell’impegno comune. La risposta è stata molto positiva, gli alunni hanno presentato i loro lavori, disegni, cartelloni, murales e persino uno spettacolo teatrale, gli studenti dell’Ite Tosi, gemellati con il Bangladesh, un approfondimento sul tema della moda e del lavoro sostenibile".

Tante finestre aperte sul mondo – dall’Asia al Sud America – sono state realizzate nei laboratori proposti per far conoscere le diverse tradizioni locali. A rappresentare l’Europa come continente dell’accoglienza, le donne straniere che frequentano il corso di italiano.

Continua l’educatrice: "I loro racconti sono stati l’opportunità di valorizzare l’appartenenza al Paese d’origine e insieme di sentirsi accolte per costruire una vita migliore, accorciando le distanze". Un’esperienza arricchente per tutti, continua la referente dell’Ufficio educazione alla mondialità: "Ho visto tante persone di culture e Paesi diversi felici, ognuna ha dato il proprio contributo, è bello far parte di un progetto che dimostra come sia possibile convivere e che vivere la diversità sia una ricchezza".

Ricorda Mendicino: "L’Ufficio educazione alla mondialità del Pime con le sue iniziative di formazione per oratori, scuole, Amministrazioni comunali promuove il dialogo interculturale. Il nostro impegno è valorizzare punti d’incontro tra culture e religioni come il rispetto del Creato e dell’Altro. La giornata è stata un seme del nostro impegno, la sua bellezza rinforzare legami tra le persone e creare opportunità di conoscenza: costruire ponti per un mondo in pace".

Rosella Formenti