FABRIZIO CARCANO
Sport

Qui Atalanta. Maldini, ora la Dea attende il salto di qualità

Titolare nelle prime due gare contro Pisa e Parma. E forse titolare ancora domenica, in attesa del rientro di...

Titolare nelle prime due gare contro Pisa e Parma. E forse titolare ancora domenica, in attesa del rientro di...

Titolare nelle prime due gare contro Pisa e Parma. E forse titolare ancora domenica, in attesa del rientro di...

Titolare nelle prime due gare contro Pisa e Parma. E forse titolare ancora domenica, in attesa del rientro di Lookman. In questo primo scorcio stagionale l’Atalanta sta dando spazio al talento di Daniel Maldini, finora mai veramente esploso. Alla soglia dei 24 anni (li compie tra un mese) l’attaccante, reduce da un breve utilizzo lunedì sera nel finale di Israele-Italia (nei minuti conclusivi) è atteso al salto di qualità definitivo. Finora mancato. Anche a livello numerico.

Appena 83 gare in A, non molte per un quasi 24enne, con soli 13 gol segnati dal 2019, in pratica il bottino del coetaneo Piccoli nell’ultima stagione a Cagliari: esempio non casuale, perché la Dea ha scelto la scorsa estate di rinunciare al bergamasco Piccoli per puntare poi in inverno su Maldini. Scommessa non realizzata in questi primi nove mesi in nerazzurro. Non facili perché Maldini è arrivato nell’Atalanta di Gasperini in netto calo fisico, e che in tutto il girone di ritorno in casa ha fatto pochissimi punti e pochissimi gol.

Difficile per un attaccante fare bene in una squadra che segnava poco, soprattutto poi se hai davanti nel ruolo Ademola Lookman. Appena quattro gol nel 2025 dell’ex rossonero: uno a gennaio a Monza, tre consecutivi nelle ultime due gare dello scorso campionato a maggio tra Genoa e Parma, ma senza tensione agonistica per una Dea già aritmeticamente sicura del terzo posto. Di fatto erano quasi amichevoli per i bergamaschi. Poi l’estate e le due opportunità contro Pisa e Parma, senza acuti di Maldini, autore peraltro dell’errore sulla palla gol del possibile 2-1 contro il Pisa.

Il tecnico Juric ha grande fiducia in lui, l’Atalanta crede in lui, lo stesso Gattuso punta su di lui e lo ha confermato nel giro azzurro (dove ha collezionato cinque precedenti gettoni nel ciclo Spalletti e poi la sesta presenza a Debrecen): ora tocca al figlio d’arte classe 2001 dimostrare di avere non solo il talento tecnico e la struttura fisica ma tutto quanto serve per un calciatore di alto livello, a cominciare dalla continuità.

Fabrizio Carcano

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