
Leo Messi
Barcellona, 31 gennaio 2021 - Il Barcellona ha svuotato le casse per pagare Leo Messi. Per evitare che il numero 10 argentino lasciasse la Catalogna, rischiando la rivolta dei tifosi, il club ha dovuto piegarsi a un contratto con cifre mostruose: 555 milioni per quattro stagioni a partire dal 2017, l'anno della firma.
A pubblicare gli importi dell'intesa è stato oggi il quotidiano El Mundo: un colpo giornalistico che può mettere a dura prova il rapporto già logoro fra i blaugrana e la loro stella indiscussa, 34 anni a giugno, proprio il mese alla fine del quale scadrà il contratto da nababbo che, a questo punto, difficilmente verrà rinnovato. Per le bizze del giocatore, che nella scorsa estate non ha fatto mistero della sua volontà di essere alla ricerca di nuove sfide (il Manchester City? il Paris Saint Germain?) ma anche per le difficoltà economice della società.
Fine dell'amore, quindi. Un amore che è stato a lungo totalizzante, con la superstar di Rosario che è stato per quasi vent'anni il volto planetario di una squadra vincente e apprezzata per il bel gioco. E che però si è incrinato negli ultimi tempi. Non perché i tifosi abbiano scaricato la Pulce. E' la relazione fra il giocatore e il club, piuttosto, a essersi irrimediabilmente guastata, fra tiremolla sulla possibilità di un addio e risultati che non arrivano più.
A offuscare l'epopea dell'asso argentino, il calciatore ad aver segnato più gol in un anno solare (91 nel 2012), ora arrivano tutti i particolari pubblicati sul suo contratto: un accordo che scadrà il prossimo 30 giugno e che, secondo il giornale, ha messo a durissima prova la solidità del club catalano: oltre ai 555 milioni in quattro anni nell'accordo del 2017 sono contemplati due premi: uno alla firma da 115.225.000 euro e uno per la fedeltà da 77.929.955 euro. Denaro che ha portato il Barca a sfondare il tetto del miliardo di debiti.
La difficilissima situazione economica dei catalani, però, non è certo colpa esclusiva dell'eterno sfidante di Cristiano Ronaldo per il trono di miglior giocatore del mondo. Pesano anche alcune scelte di mercato azzardare. I 145 milioni pagati per Coutinho, i 130 per Dembelè, i 120 per Griezmann. Giocatori solo buoni o che, comunque, non hanno reso secondo le speranze. C'è poi il caso monte ingaggi che di recente la Liga, sulla base del salary cap in vigore e in tempi di pandemia, ha chiesto di ridurre da 671 a 382 milioni di euro.
Intanto a Barcellona si affilano le armi in vista della lotta per la presidenza: quattro le candidature in ballo. Joan Laporta, già alla testa della società dal 2003 al 2010 (il favorito), Victor Font, Toni Freixa ed Emili Rousaud. Le elezioni dovevano tenersi il 24 gennaio. Sono state rinviate al 7 marzo a causa della pandemia.