
I nerazzurri si impongono nel Principato nonostante l’espulsione di Calhanoglu. Sul mercato Marotta convinto di chiudere per Lookman: niente rilancio.
Simone Inzaghi o Cristian Chivu che sia, il nerazzurro di questi anni è soprattutto questione di carattere e resilienza. L’Inter va oltre la superficialità di Calhanoglu, e contro un Monaco più avanti nella preparazione, si prende un successo colmo di buone indicazioni. Perchè i nerazzurri vanno sotto di una rete al secondo minuto e poi perdono il turco, colpevole anche in occasione del gol, per un doppio giallo in poco più di mezz’ora. Si può certamente contestare la fiscale gestione dell’arbitro Vernice, il secondo giallo pare veniale, ma se questo è l’approccio di Calhanoglu alla nuova stagione dopo l’estate dello strappo e della ricucitura con club e gruppo, forse qualche punto sta già saltando.
La buona notizia è allora Lautaro Martinez. Come sempre simbolo e trascinatore. Decisivo, con una giocata che umilia il diretto avversario Kehrer trovando il pareggio. E con lui Yoan Bonny, che firma una segnatura da antologia con recupero, progressione, e zampata da vero uomo d’area. Si rivede il carattere che fu dell’era Inzaghi, una certa organizzazione, e anche il contributo di tutta la rosa visto che dopo un’ora di gioco Chivu mette davvero mano alla panchina, e probabilmente trova più risorse rispetto al suo collega di casa. Promossi Barella e soprattutto Sucic, che mette in luce personalità in mezzo al campo. Visto il flop di Zielinski nella passata stagione, e l’impatto nefasto di Calhanoglu, un sospiro di sollievo per il tecnico nerazzurro chiamato in queste settimane a scrivere nuove gerarchie soprattutto in mediana. Il resto lo garantisce Di Gennaro, miracoloso su un colpo di testa ravvicinato di Akliouche.
Pensando al mercato, la storia racconta di un Ademola Lookman rifugiato in un resort tra Spagna e Portogallo. Silenzioso, al centro dei pensieri di tutti ma distante da azioni e parole. L’Atalanta non lo cerca, non invia promesse di ammenda, non richiede certificati medici che ad oggi non sarebbero arrivati, nonostante la diserzione dei lavori a Zingonia. E l’Inter non preme, non rilancia, attende. Convinta di chiudere intorno a Ferragosto. Una cosa è certa, per il grande ballo della stagione al via Lookman non ha ancora una compagna. Non vuole più l’Atalanta che un anno fa gli aveva promesso un’uscita comoda, per poi specificare "solo all’estero". Appunto, l’Inter è in Italia, e l’Atalanta lo vuole all’estero. In Inghilterra magari, aprendo un’asta di cui al momento non si conoscono i concorrenti. L’Arsenal? Eberechi Eze del Crystal Palace è la prima scelta. Non si può parlare di semplice colpo di reni, serve un paziente lavorio del presidente Beppe Marotta su entrambi i fronti: esterno, Atalanta, interno, proprietà. Magari anche facendo cassa altrove. A partire da Mehdi Taremi, che pare piacere al Leeds più che al Fulham. Non in Brasile: l’iraniano che ha detto no al Flamengo. Poi chiudendo l’operazione Sebastiano Esposito, sempre nelle mire di Cagliari e Parma. Leoni? Resta davvero complesso immaginare oggi una doppia operazione milionaria per l’Inter, con Lookman innegabile prima necessità, anche per sbilanciamento mediatico.
MONACO-INTER 1-2 RETI: 2’ Akliouche (M), 60’ Lautaro (I), 80’ Bonny (I).
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