LUCA MIGNANI
Sport

L’incompreso e il prodigio. Il Milan accoglie Rabiot

Oggi primo giorno di allenamento con i nuovi compagni dopo i fischi in Francia. Si va verso l’esordio col Bologna e il possibile faccia a faccia col “rivale“Rowe.

Adrien Rabiot si confronta con il ct francese Didier Deschamps Il calciatore è stato fischiato a Parigi dai tifosi della Nazionale

Adrien Rabiot si confronta con il ct francese Didier Deschamps Il calciatore è stato fischiato a Parigi dai tifosi della Nazionale

Dai fischi agli applausi. Dalle sberle alle carezze. Da incompreso a figliol prodigo. Con Adrien Rabiot, gira e rigira, si finisce spesso per andare a zig-zag. Paradossalmente: perché il 30enne è arrivato al Milan per portare il centrocampo rossonero sulla definitiva retta via. Primo giorno a Milanello, oggi: l’ufficialità dell’addio al Marsiglia era arrivata nell’ultimo giorno di mercato, le visite mediche di rito erano state svolte direttamente in Francia a Clairefontaine, dopo di che il calciatore aveva risposto alla convocazione di Didier Deschamps. Ora, nel mirino, c’è il Bologna, domenica a San Siro alle ore 20.45. Scherzo del destino, ritroverà Jonathan Rowe, ex compagno all’Olympique con ha dato vita alla "rissa da pub inglese" (De Zerbi dixit) che ha fatto calare i titoli di coda sulle esperienze, di entrambi, nel club marsigliese. I segnali tra Rabiot e Allegri, dall’inizio dell’estate, non erano certo mancati. Ma il flirt con i rossoneri, nel recente passato, non era andato a buon fine. Passato, appunto. Ora, Rabiot, ritrova una sorta di padre calcistico: "Siamo legati", hanno spesso confermato entrambi. "È un vincente", aveva detto subito Rabiot. E ancora: "Meritavi un addio diverso", si era esposto dopo l’esonero bianconero. "Semplicemente, ha un motore diverso dagli altri", invece, tra i più significativi complimenti firmati Max. Che ritrova quella mezz’ala d’inserimento per la quale stravede. Dal gol facile: alla Juventus, con lui, aveva superato la doppia cifra nella stagione 2022/2023 arrivando a quota 11 reti (più 6 assist). Stessi assist, l’anno scorso, con un gol in meno: un ottimo punto di (ri)partenza. E Rabiot ripartirà dopo giorni turbolenti. "Sta bene, sicuramente. Ovviamente ha un minutaggio ridotto visto l’ultimo periodo a Marsiglia. Tengo a lui per quello che ha fatto e che ancora può fare", le parole di Deschamps alla vigilia del doppia vittoria con Ucraina (dove ha giocato un quarto d’ora) e Islanda (dove ha giocato venti minuti). Nell’ultimo match al Parco dei Principi, peraltro, sono piovute bordate di fischi "inaccettabili. Ma Adrien – le parole del ct – li ha un po’ ribaltati con una giocata nel finale e ha carattere". L’aver indossato la maglia del Marsiglia, rivale del Psg, non gli era stato perdonato nemmeno a marzo, quando era tornato a Parigi da avversario. Passato. Il presente si chiama Milan: maglia numero 12, contratto fino a giugno 2028, ingaggio da 3,5 milioni di euro a stagione. Oggi, prime sgambate e primi contatti rossoneri con nuovi compagni (come il fresco 40enne Luka Modric, tonato ieri) e vecchi (oltre a Mike Maignan, i connazionali Youssouf Fofana e Christopher Nkunku), in attesa del rientro di Leao (ieri ha lavorato ancora a parte). Il nuovo 3-5-2, per un centrocampista d’assalto come lui, calza a pennello: insieme a Loftus-Cheek o a Fofana, con Modric o Ricci qualche metro più indietro, aspettando Jashari. Allegri, in pratica, lo ha aspettato tutta l’estate. Potrebbe aspettare ancora un po’ a farlo partire dal primo minuto. Questione di gamba da ritrovare al 100%, come indirettamente suggerito da Deschamps. Ma, vista la stima, mai dire mai.

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