
Il futuro: "Ultimo anno in panchina? Il club ha ben chiaro cosa fare, è la sua forza"
Ha svelato i piani per la stagione Ettore Messina in un momento particolare in casa Olimpia. La scomparsa di Armani, ha colpito molto nell’animo, ma è il momento di ripartire per vincere e onorare la sua memoria. A “Re“ Giorgio il coach ha dedicato il primo pensiero: "Sapete cosa ha significato per questo club, per la pallacanestro italiana ed europea, e per il mondo della sua professione. Il nostro impegno a fare il meglio per ricordarlo è garantito".
Da dove si riparte rispetto all’anno passato? "Dobbiamo riconquistare fiducia, ritrovare l’appoggio dell’ambiente, è una stagione durissima. Per l’Eurolega e il campionato, ci sono 12 doppi turni, praticamente 3 mesi in cui si gioca ogni due giorni. Momento belli e difficili per tutti. Le squadre che avranno più coesione alla fine avranno più chance".
Cosa si aspetta? "Si parte sempre nella speranza di avere squadre che si passano la palla, che difendano e che abbiano durezza mentale. Abbiamo costruito un team con un gruppo di persone che pensiamo possa farlo, poi la riprova la potrà dare solo il campo".
Nei ruoli cardine avete fatto investimenti numerosi: 4 play e 4 pivot. Qual è la riflessione? "Sui lunghi dovevamo coprire le spalle di Nebo, che può essere un valore aggiunto per noi, ma dobbiamo procedere per gradi. Con Booker, Dunston e Diop siamo tranquilli. Con i play abbiamo preso Brown che contro di noi aveva sempre fatto grandi “auto-candidature“ e Ellis che ha un grandissimo futuro, oltre ai confermati Mannion e Flaccadori. Non si può lasciare nulla al caso, è ragionevole pensare che si possa avere un turnover marcato in campionato, giocatori come Shields, Guduric e Brown non giocheranno sempre, possiamo gestire LeDay che l’anno scorso ha avuto comprensibile flessione. Per una questione di efficienza della squadra, al di là degli infortuni, è impossibile pensare che un roster ridotto tenga botta con così tante gare"
E’ arrivato al suo Poeta... "Come fanno le organizzazioni serie ci si porta avanti per preparare il futuro, ne parlavamo da tempo con il signor Armani e il signor Dell’Orco. Non è un mistero, se lo abbiamo riportato qui è perchè abbiamo dei progetti importanti per lui, l’ho trovato cresciuto. Dire che possa essere il mio ultimo anno ha poco senso, non deve distrarre la la squadra. Questo club ha sempre molto chiaro che cosa vuole fare nel medio-lungo periodo. E’ la sua forza".
Totè pare avvolto nel mistero "Sta seguendo piano di riabilitazione personale per risolvere i problemi di fine stagione, nel momento in cui dovesse essere a posto è un giocatore che interessa, non ci sono tempistiche".
Sarà anche la stagione del ritorno al PalaLido per 4 mesi. Come la vivrete? "La cosa buona è che torneremo in un palazzo storico dove il club ha vissuto pagine importanti, però ci forzerà una grande riduzione di spettatori. Purtroppo ci saranno molte partite (15, ndc). Le concomitanze di impegni vari del Forum prima e dopo il periodo olimpico non hanno aiutato".
Il nuovo giocatore-capo sarà Lorenzo Brown? "E’ il nostro play titolare, ha un’esperienza e un carisma incredibile anche a livello Eurolega. E’ altrettanto vero che uno non può affrontare da solo una stagione intera, bisogna che si faccia bene a livello di reparto".
L’Eurolega sarà massacrante con un girone unico da 20 squadre? "Si e sarà strano perchè sappiamo che è una formula transitoria prima di passare al format a 24 con due conference".
Cosa ci dice della nazionale? "Dispiace che sia finita, però è un falso problema che gli azzurri non giocano, 7 giocano all’estero, i 5 in Italia hanno spazio. Il problema è nella fascia più in basso, stagnante da 20 anni. Chi esce dalle giovanili non è pronti a livello di Eurolega. Spero anche che l’esperienza di uno come Gherardini con la LBA possa aiutare a trovare una soluzione".
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