LUCA MIGNANI
Sport

Allegri ha trovato le “chiavi“ giuste. La svolta: difesa del Diavolo blindata

È la squadra che ha concesso meno tiri in Serie A. Il tecnico squalificato per un turno, salta l’Udinese

L’attento Strahinja Pavlovic contrasta. Giovanni Fabbian del Bologna

L’attento Strahinja Pavlovic contrasta. Giovanni Fabbian del Bologna

Un mese scarso, un taglio netto con il passato. Da colabrodo a bunker, il seme della rivoluzione targata Massimiliano Allegri è stato piantato in “primis“ nel pacchetto arretrato. Ferragosto era da poco alle spalle quando il suo vice, Marco Landucci, aveva mandato in archivio il 2-0 sul Bari in Coppa Italia chiarendo: "Abbiamo subito troppi tiri (6 totali, uno in porta, ndr)". Da allora a oggi, terza giornata di campionato, il Milan è la squadra che ha concesso meno conclusioni nello specchio di tutta la Serie A: la miseria di 5, nessuna contro il Bologna. È la seconda difesa, con 2 reti al passivo (una sola per Napoli e Roma). Reti incassate tutte con la Cremonese, quando Allegri tuonò: "Non percepiamo il pericolo: se in area siamo in 5 contro 3, non possiamo non prenderla noi la palla". Con i grigiorossi 3 tiri in porta subiti (e 2 reti), con il Lecce 2 tiri in porta subiti (e nessuna rete), col Bologna zero e zero: "Se vogliamo tornare in Champions bisogna prendere pochi gol, lo dicono i numeri da 25 anni".

Paulo Fonseca aveva infilato due clean sheets di fila a novembre e dicembre, ma sempre con una vittoria e un pari. Bis, in una sola occasione, per Sergio Conceiçao in febbraio. Allegri, ci è riuscito quasi al primo colpo, ereditando una difesa che negli ultimi tre anni è stata due volte la settima e una volta l’undicesima del campionato. Ed ereditando lo stesso pacchetto centrale dei portoghesi. Conceiçao aveva virato nel finale sulla difesa a tre Tomori-Gabbia-Pavlovic. Allegri, perso Reijnders e accolto Modric, ha aggiunto a Fofana un altro centrocampista: Loftus-Cheek, poi Rabiot. Con "quinti" diversi dal passato, ha abbassato il baricentro (quello di Italiano è stato mediamente più alto di quasi 6 metri) e alzato il livello di attenzione di tutta la squadra (obiettivo sempre mancato dai predecessori).

Non solo: contro il Bologna il Milan ha creato sei volte le occasioni degli avversari (12-2), concluso praticamente il triplo in totale (14-5) e in porta (5-0). Il tutto senza Leao, con Pulisic subentrato e Nkunku nemmeno a mezzo servizio. Sabato, tuttavia, dietro toccherà cambiare, visti i risentimenti muscolari per Pavlovic (flessore) e Maignan (polpaccio). Preoccupa soprattutto il portiere. Causa infortuni, il francese aveva saltato 8 partite nel 2023/2024, mentre nell’annata precedente, sempre per un problema al polpaccio, il conteggio era arrivato a 31 totali. A Udine ci sarà Terracciano, mentre martedì prossimo a San Siro contro il Lecce, in Coppa Italia, potrebbe esserci Torriani, su cui la società punta molto. In entrambe le sfide, non ci sarà Allegri: ancora una giornata di squalifica in Coppa Italia ereditata dal fine ciclo bianconero, una giornata di stop in campionato dopo l’espulsione di domenica (e 10mila euro di ammenda).

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