Chi l'ha visto: da Donatella Raffai a Federica Sciarelli. Storia del programma cult

La giornalista scomparsa oggi fu la prima conduttrice della longeva tramsissione Rai dedicata agli scomparsi e alla cronaca nera

I volti storici di Chi l'ha visto: Donatella Raffai e Federica Sciarelli

I volti storici di Chi l'ha visto: Donatella Raffai e Federica Sciarelli

Il nome di Donatella Raffai, la giornalista Rai scomparsa oggi, giovedì 10 febbraio, è indissolubilmente legato a "Chi l'ha visto", una delle trasmissioni più longeve dell'intero panorama Rai. La prima puntata andò in onda il 30 aprile del 1989 su Rai 3, con la conduzione di Raffai e di Paolo Guzzanti, il giornalista romano padre degli attori Corrado, Sabina e Caterina. Ideatore fu lo storico autore della tv di Stato Lio Beghin. La scintilla? Il successo del servizio riguardante la scomparsa di un militare pugliese della Guardia di Finanza, trasmesso in un puntata di un altro programma Rai, "Posto pubblico nel verde". Da allora, con l'avvicendamento di autori, conduttori e una serie di casi risolti, Chi l'ha visto si è conquistato uno zoccolo duro di appassionati che negli ultimi anni, anche grazie alla possibilità di confrontarsi sui social network e interagire con la redazione, lo hanno trasformato in un vero e proprio culto. Fra i segreti del successo della trasmisione il filo diretto che si è venuto a creare fra tutto il gruppo al lavoro nella "macchina" della trasmissione e il suo pubblico, partecipe della sorte delle vicende trattate, con la possibilità di segnalare eventuali avvistamenti di persone scomparse ma anche possibili "piste" o indizi nei casi cronaca nera trattati durante le puntate.

  1. Nascita
  2. Donatella Raffai
  3. Federica Sciarelli
  4. Parodie

La nascita

Le numerose segnalazioni giunte alla redazione di "Posto pubblico nel verde" - condotta dalla stessa Raffai - riguardo il caso della scomparsa di un finanziere convinse l'autore Lio Beghin a "inventare" un'intera trasmissione dedicata ai casi di scomparsa, con in testa anche il modello della rubrica "Dove sei?", fra le più apprezzate di "Portobello" di Enzo Tortora. Inizialmente i filmati riguardanti le persone sparite venivano realizzati come ricostruzioni delle tappe salienti della vicenda, utilizzando alcuni figuranti (sul modello di quello che accade con "Amore criminale") e le testimonianze dei familiari. Il primo caso affrontato - e risolto - fu quello di Jennifer, una ventenne americana, ausiliaria della base Nato di Bagnoli, svanita nell'estate del 1988. Chi l'ha visto chiamò il padre della giovane per un appello. E fu proprio Jennifer a farsi viva, spiegando di essersi allontanata volontariamente e di essersi trasferita a Reggio Calabria, dove aveva vissuto per alcuni mesi. 

Nei primi anni a Raffai, dopo l'addio di Guzzanti, si affiancò il giornalista Luigi Di Majo. Puntata dopo puntata, il programma iniziò a "carburare" e il successo ad aumentare, grazie anche ad alcuni aggiustamenti in corsa. Nella stagione 1990-91 arrivò il primo Telegatto e il programma si sdoppiò, con un doppio appuntamento, al venerdì e alla domenica. Donatella Raffai, sull'onda dell'apprezzamento riscosso, scrisse anche due libri ispirata ai temi trattati nel corso della trasmissione. 

Il cambio di conduzione e il ritorno di Raffai

Nel 1991-92 la giornalista di origini marchigiane decise di "mollare" Chi l'ha visto e di dedicarsi a un nuovo programma, battezzato "Parte civile". Al suo posto fu chiamata la sessuologa Alessandra Grazziottin, sempre in coppia con Di Majo. Gli ascolti calarono sensibilmente, tanto è vero che il direttore di Rai 3 Angelo Guglielmi scelse di richiamare Raffai - per altro reduce dall'insuccesso di "Parte civile" - per ritrovare la magia degli inizi. La mossa si rivelò vincente, anche grazie a qualche cambiamento nella formula. Non più solo le vicende di persone scomparse, ma un "tuffo" nella cronaca nera a tutto tondo, con servizi riguardanti omicidi insoluti o casi di criminalità. Autore principale della trasmissione, a quell'epoca, era Pier Giuseppe Murgia, noto sceneggiatore della squadra Rai, per cui firmò anche alcuni episodi della serie "La Piovra", dedicata alla lotta alla mafia.

La girandola di conduttrici e l'arrivo di Federica Sciarelli

Fra gli anni '90 e l'inizio del nuovo secolo si avvicendarono al timone di Chi l'ha visto, dopo il definitivo addio di Raffai nel 1994, le giornaliste Giovanna Milella e Marcella De Palma (morta nel 2000, proprio mentre si preparava all'inizio di una nuova annata del programma) oltre all'attrice Daniela Poggi. In questi anni il pubblico si "divise" di fronte all'incursione sempre più marcata in vicende che esulavano dai casi di scomparsa. Fu addirittura creato uno spin-off ,"Indagine", più centrato sulla cronaca nera, esperimento rapidamente tramontato.

Nel 2004 Chi l'ha visto inizia a identificarsi con Federica Sciarelli, chiamata a rilanciare la trasmissione dopo aver lavorato (e condotto) al Tg3. L'attuale volto del programma è anche autrice. E' in questi anni che Chi l'ha visto prende le sembianze della trasmissione-cult che è diventata oggi, con un mix equilibrato di casi di scomparsa e vicende di cronaca nera. E un coinvolgimento sempre più importante del pubblico (che dall'edizione 2009-2010 è presente anche in studio, stop dovuto alla pandemia a parte). Lo stile di Sciarelli, molto diretto e vicino agli spettatori a casa, con i quali interloquisce nel corso della trasmissione invitandoli alla collaborazione, è un altro dei segreti di un successo che non sembra tramontare. Così come la frequenza degli aggiornamenti su alcuni casi ormai "storici" - uno per tutti, la scomparsa di Denise Pipitone - che vanno a formare una vera e propria narrazione, seguita con passione dal pubblico a casa.

Fra i momenti entrati nella storia del programma c'è, per esempio, la puntata del 6 ottobre del 2010 quando Sciarelli, collegata con la casa di Sarah Scazzi, quindicenne pugliese scomparsa ad Avetrana, comunicò in diretta alla madre (e ai telespettatori) la notizia del ritrovamento del cadavere della figlia. Una scelta che sollevò un vespaio di critiche e attacchi. Altra puntata da ricordare è quella dell'11 maggio 2016 in cui intervenne al telefono Ali Agca, l'attentatore turco che nel 1983 sparò a papa Giovanni Paolo II. L'ex "lupo grigio" svelò alcuni presunti dettagli riguardanti la scomparsa della giovane Emanuela Orlandi, un altro dei cavalli di battaglia di Chi l'ha visto. Informazioni ben poco chiare su un ipotetico legame fra il rapimento della quindicenne e una trattativa fra Vaticano e Stato italiano per il rilascio del terrorista. Parole che spinsero la giornalista ad apostrofare con decisione Agca chiedendogli "le prove" delle sue affermazioni. Rimaste, poi, senza alcun riscontro. 

Imitazioni e parodie

Se il successo di un programma si misura anche sugli "sberleffi" e le rivistazioni comiche a lui dedicate, Chi l'ha visto può dire di vantare una nutrita serie di "caricature". Dall'imitazione di Donatella Raffai realizzata da Corrado Guzzanti a quelle di Federica Sciarelli di Lucia Ocone in "Quelli che il calcio" e dell'ex Avanzi e Tunnel Francesca Reggiani in alcuni suoi spettacoli teatrali. Immancabile, poi, la presenza di un "disturbatore" fisso, il mitomane Michele Caruso, con il quale l'ex volto del Tg3 ha condotto una serie di "duelli" telefonici.