Donatella Raffai a Chi l'ha visto?
Un simbolo. Il volto che per diversi anni è entrato nelle case di tutti gli italiani conducendoli per mano tra molti misteri. E risolvendo anche diversi casi. Donatella Raffai, morta oggi all'età di 78 anni, è stata per milioni di italiani il simbolo di una televisione non urlata, mai inopportuna, ma, anzi, spesso al al servizio dei telespettatori. "Chi l'ha visto?" oggi è un must, un programma televisivo di culto per milioni di appassionati di gialli e casi di cronaca. Al suo timone oggi c'è la bravissima giornalista Federica Sciarelli, ma il volto di Donatella Raffai è stato per diverso tempo legato a doppio filo alla trasmissione tv di cronaca. Eppure la carriera di Donatella Raffai è stata caratterizzata da molto altro. A partire dagli esordi, nel settore discografico: negli anni Sessanta è stata responsabile delle pubbliche relazioni e curatrice d'immagine di alcuni cantanti, come ad esempio Nada al Festival di Sanremo del 1969.
L'esordio in Rai è datato 1971. E anche in questo caso sono le parole ad affascinarla: in Rai conduce diverse trasmissioni radiofoniche, che la fanno arrivare in tv alla fine degli anni Ottanta. Lì è autrice e conduttrice di diversi programmi di approfondimento giornalistico di cronaca, come Telefono giallo.
Ed ecco nel 1989 l'approdo a Chi l'ha visto?, con il quale Donatella Raffai nel 1990 vince sia un Telegatto sia un Oscar Tv. Il suo stile di conduzione è inconfondibile: incisivo, energico, ma al contempo particolarmente serio e professionale. Pochi fronzoli, ma tanta sostanza. E il pubblico la premia. Fra esperienze diverse e ritorni, la sua avventura a Chi l'ha visto? termina nel 1994, quando lascia la conduzione a Giovanna Milella. Donatella Raffai, però, non lascia mai la cronaca neppure quando passa a Domenica In nella stagione 1997-1998 e quando, nel 1999, passa a Mediaset con la conduzione di Giallo 4. Proprio questo è stato l'ultimo programma tv condotto dalla giornalista romana prima di lasciare il mondo televisivo e ritirarsi a vita privata.