Pozzolis Family: ecco come vivere bene senza farsi imbrigliare

Alice Mangione e Gianmarco Pozzoli, con “La grande fuga“ domani sera nel Cortile delle Armi del Castello Sforzesco

La coppia Alice Mangione e Gianmarco Pozzoli con i figli Giosuè e Olivia

La coppia Alice Mangione e Gianmarco Pozzoli con i figli Giosuè e Olivia

Milano - ​Genitori, certo. Ma non solo. Che a furia di raccontare sui social della propria vita coi figlioli, quasi ci si dimentica di essere anche altro. Sul palco torna quindi la Pozzolis Family. Ma, soprattutto, tornano Alice Mangione e Gianmarco Pozzoli. Negli scorsi mesi hanno girato i teatri in lungo e in largo con "La grande fuga". Un successone, dopo la bella esperienza nella seconda stagione di "LoL - Chi ride è fuori". Per l’ultima data della tournée estiva hanno però scelto Milano, domani sera alle 21 nel Cortile delle Armi del Castello Sforzesco.

Pozzolis, da dove proviene il titolo?

AM: "Nasce dal tentativo di ragionare sulla fuga dalle responsabilità, dalle scocciature, dal giudizio degli altri che mina la tua serenità. Accompagniamo il pubblico a compiere con noi una sorta di rituale per liberarsi da queste formiche rosse che ti pizzicano in ogni momento le gambe. Per provare ad essere felici".

Ma ci si riesce a liberare dalle responsabilità con due figlioli?

GP: "In realtà dipende dalle situazioni. Perché ad esempio durante il lockdown i bambini hanno rappresentato per noi la possibilità di sfuggire la crisi ed essere meno tristi. Immergersi nella vita con loro ci ha permesso di essere più positivi e leggeri. Giosuè e Olivia riescono ad essere la nostra grande fuga. Ma questa volta il tema della famiglia lo tocchiamo solo marginalmente. Ci concentriamo di più sull’individuo in relazione con il mondo".

Volete prendere le distanze da chi vi vede sempre e comunque dei genitori?

GP: "Un po’ sì. Specie dopo LoL abbiamo scelto di essere la Pozzolis Family ma senza risultare solo quella cosa lì. D’altronde siamo due artisti con un proprio percorso individuale, che ne hanno creato un terzo insieme. Forse è il momento di tornare a mostrarci da un altro punto di vista".

Difficile intrecciare vita privata e social?

AM: "Di sicuro ultimamente siamo un po’ meno social di un tempo, spesso ci dimentichiamo proprio di condividere quello che ci succede. Non saprei dire se è positivo o negativo. Certo abbiamo sempre molta cura nella gestione della privacy, specie dei nostri figli. E cerchiamo di comunicare in maniera positiva, come se mostrassimo qualcosa di bello ai nonni".

Come è andata con LoL?

GP: "Io lo consiglio, è un’ottima esperienza di coppia. I colleghi sono stati molto amorevoli, mi sarebbe piaciuto frequentarli di più ma si è tutti insieme soltanto in quelle dieci ore dedicate al gioco. È anche un qualcosa di surreale, dove ti dimentichi delle telecamere, non ti rendi bene conto del tutto". AM: "Diciamo che i nostri psicologi ci stanno aiutando molto ad elaborare il trauma…".