Jova Beach Party 2022, ultima chiamata a Bresso

Il ragazzo fortunato e la sua tribù pronti all’atterraggio: cinque giorni per l’allestimento e mille persone reclutate in più ad ogni tappa

Jovanotti a Viareggio dove ha avuto diversi ospiti fra cui Gianna Nannini

Jovanotti a Viareggio dove ha avuto diversi ospiti fra cui Gianna Nannini

Bresso (Milano) - ​Viareggio, ultima fermata del Jova Beach Party lungo la strada che porta a Bresso. Ieri il ragazzo fortunato ha salutato alla Spiaggia del Muraglione della perla del Tirreno i suoi fans "balneari" nell’attesa d’incontrare fra una settimana quelli "metropolitani". Già perché, come insegna il concertone a Linate di tre anni fa, cambiando contesto cambia un po’ anche il senso della maratona jovanottesca, come sottolinea la comparsa sui manifesti del numero di volo JBP 2022 con la precisazione "ultima chiamata". Non più Corsaro Nero in navigazione sul suo veliero verso gremite battigie, ma Barone Rosso ai comandi del suo triplano con tanta voglia di evoluzioni mozzafiato. Dopo due mesi di tour, la tribù che balla, canta, fa il bagno, cede infatti il passo alla moltitudine formato rave party pronta ad impossessarsi della pista su cui scatenarsi nel segno di "I love you baby" e "L’estate addosso"; un luogo abbastanza "antropocenizzato" da mettere al riparo finalmente la carovana dalle polemiche ambientaliste che ne hanno segnato il cammino a causa del possibile impatto negativo sul fragile ecosistema delle spiagge.

Il kolossal da litorale e da aeroporto del profeta del pensiero positivo è, infatti, frutto di una produzione da 20 milioni di euro, che sposta un personale di 150 unità a cui se ne aggiungono altre mille reclutate in loco ad ogni tappa. Insomma, una vera e propria Woodstock ambulante, che comporta cinque giorni di allestimento e due per lo smontaggio delle strutture oltre che per la pulizia del sito.

Oltre all’immenso stage, infatti, nel retropalco trova posto un vero e proprio accampamento nomade, con la yurta del cantante affiancata da un guardaroba con 150 costumi, una postazione per il management e una per l’ufficio stampa, attorniati da tre grosse tende berbere; una per la band, una per gli artisti e una attrezzata a sala prove. L’utilizzo in tour di due palchi, fa sì che a Bresso non venga montato lo stesso di Viareggio, ma quello utilizzato lo scorso fine settimana a Castel Volturno. "La prima sensazione che ho provato a Lignano al via di questo nuovo tour è stata quella che non ci fossero mai mossi" racconta l’uomo con le scarpe piene di sassi, la faccia piena di schiaffi, il cuore pieno di battiti e gli occhi pieni di te. "Al contrario dei miei spettacoli passati, rigorosamente diversi uno dall’altro, lavorando al Jova Beach Party ho provato per la prima volta il bisogno di dare all’esperienza una continuità. Dopo quello che abbiamo vissuto in questi due anni, l’idea di fare una cosa totalmente innovativa mi suona strana".