Dai Pirati a Mozart ai Nirvana: "This is Dave"

La storia musicale di Davide Locatelli nel suo disco: fino a 12 anni non volevo saperne del piano poi ho capito che era la mia strada

Davide Locatelli

Davide Locatelli

Bergamo - Questo è Davide. Tatuaggi, piercing e una gran passione per il pianoforte. "Il titolo ‘This is Dave’ l’ho scelto perché credo di aver pubblicato è un disco capace di rappresentarmi a 360°, partendo dal ragazzino che eseguiva cover da postare sul web al ventottenne di oggi che compone e divulga musica sua", spiega Davide Locatelli a proposito del suo nuovo album in cui passa dai Pirati dei Caraibi a Mozart, dai Linkin Park ai Nirvana, a se stesso. "Sono affezionato a ‘Pirats of the Caribbean’ perché quello è stato il mio primo brano pubblicato da una major, un taglio netto col passato evocato nel video da un pianoforte in fiamme che simboleggiava il mio desiderio di mandare in fumo il confine tra musica classica e moderna".

“This is Dave“ lascia intendere che la sua era una strada segnata.

"Fino a 12 anni non volevo saperne del piano. Lo studiavo solo per mio papà Claudio, che fa questo mestiere da sempre. Ricordo ancora i pianti quando la mattina mi svegliava alle 5 e mezza perché, prima delle lezioni, dovevo fare due ore di teoria e solfeggio. Andavo a scuola a Bergamo e frequentavo il conservatorio a Mantova, una faticaccia".

La svolta?

"È arrivata attorno al 2004, quando papà mi iscrisse ad un concorso nazionale, che vinsi, bissando poi il successo l’anno dopo. Allora capii che quella avrebbe potuto essere la mia strada. Mi sono diplomato nel 2012, a 19 anni, e poi mi sono buttato nella composizione; ho fatto il triennio al ‘Verdi’ di Milano e, sempre lì, sto per diplomarmi in pianoforte jazz".

La composizione l’ha mollata?

"Per la musica che faccio, il corso completo mi avrebbe dato più del necessario. Così ho preferito approfondire gli 88 tasti del pianoforte, puntando sul jazz. Per un pianista classico, studiare jazz è quasi come applicarsi ad un altro strumento".

Ha fatto pure diverse esperienze televisive.

"Alcune sono state molto formative, vedi l’opportunità di suonare con Gabry Ponte all’Arena di Verona per i Music Awards, altre sinceramente non le rifarei perché in certi contesti la gente ti giudica per quel che vede e non per quello che sei".

A Valbrembo ha messo in piedi una scuola sua, chiamata Nel Mondo della Musica.

"L’idea l’ha avuta mio padre. L’abbiamo concepita come associazione culturale attraverso cui organizzare corsi di tutti i tipi e fare tanta solidarietà, come dimostra il mezzo milione di euro che negli ultimi quindici anni siamo riusciti a devolvere alle associazioni oncologiche bergamasche e all’Associazione Italiana Parkinsoniani".