Mahmood sul palco dell'Alcatraz: "La musica serve a unire"

Il cantautore milanese recupera stasera e domani i concerti rinviati per la pandemia

Mahmood

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Per Mahmood e Blanco l’Eurovision Song Contest avrebbe dovuto rappresentare il momento della verità, la consacrazione di quell’intesa che a Sanremo gli ha regalato la vittoria. E invece non è andata. Distante, stanca, demotivata, la coppia di “Brividi” sul palco del Palaolimpico ha finito col mettere in luce i limiti di un’operazione commerciale forte più sul piano promozionale che su quello creativo.

Ecco perché i concerti che Mahmood ha in programma oggi, domani e il 30 maggio all’Alcatraz, con coda estiva il 9 luglio a Brescia e il 3 settembre a Mantova, sono chiamati a dare delle risposte sul futuro del suo cammino e a chiarire il peso specifico di un album come “Ghettolimpo”, arrivato sulle piattaforme tra grandi attese, ma fermo ancora al disco d’oro.

"Ho scelto il titolo cercando una via di mezzo tra una cosa molto alta, l’Olimpo, e una molto bassa, il ghetto" racconta Mahmood, all’anagrafe Alessandro Mahmoud. "In realtà il significato sta nel mezzo, vuole raccontare questo mondo popolato di persone normali che però le canzoni sfumano in personaggi della mitologia greca. Gente come Narciso, che si piace talmente tanto da morire cercando di baciare il suo volto riflesso sull’acqua. Anche se, il mio, è un Narciso in cui non mi riconosco; il successo di "Soldi", infatti, mi ha costretto a cambiare un po’ stile di vita e la gente, gli amici, la famiglia, hanno iniziato a vedermi in un modo completamente diverso da come mi vedevo io guardandomi riflesso". Dopo l’anteprima al Live Club di Treviglio il tour è partito tre settimane fa dal Bataclan di Parigi. "Una volta entrato nel locale, ho subito avvertito un’energia particolare" ammette Alessandro.

"Finite, però, le prove ho avuto un momento d’ansia nello scoprire che sul muro ci sono ancora i fori dei proiettili dell’attentato di sette anni fa. Il Bataclan è un luogo che parla alla coscienza della gente, spronandola ad andare avanti perché la vita continua comunque. La musica serve più a unire che a dividere e lì un messaggio così forte è sottolineato". In repertorio non manca, naturalmente, “Brividi”, che Mahmood esegue facendone cantare la parte di Blanco al pubblico. "Quel pezzo originariamente avrebbe dovuto essere un pelo più ritmato, poi con Blanco abbiamo deciso di farlo così, scrivendo e riscrivendo le nostre parti, per lasciare parlare solo l’emozione. La strofa della "bici di diamanti" l’ho scritta io in Sardegna, pensando ai 5 minuti di pedalata che d’estate mi faccio ogni pomeriggio per andare dalla casa dei nonni al mare".