Io, signor vicepresidente: "Allo sport ho dato tutto"

Franco Borroni ha appena rinunciato alla carica ricoperta per quarant’anni. Storico dirigente del Lodigiano, da giovane giocava con Rivera e Lodetti.

Io, signor vicepresidente: "Allo sport ho dato tutto"

Io, signor vicepresidente: "Allo sport ho dato tutto"

Per 40 anni é stato vicepresidente dell’Unione Sportiva Somaglia, società calcistica della Bassa impegnata nei campionati dei dilettanti. All’inizio del mese peró, alla vigilia degli 80 anni che compirà il prossimo 30 novembre, ha rassegnato le proprie dimissioni. "Troppi impegni" ha detto motivando la sua decisione. Franco Borroni è uno dei dirigenti sportivi storici del Lodigiano. Da ragazzo, negli anni Sessanta aveva militato anche per un breve periodo nelle giovanili del Milan ed era stato compagno di squadra di Gianni Rivera e di Giovanni Lodetti. Poi, per impegni di lavoro (aveva intrapreso la carriera nel settore alberghiero dove arriverà poi a diventare maitre d’hotel) si era trasferito a Sanremo e qui aveva militato per 4 anni nella Sanremese misurandosi con quella che una volta era la quarta serie, la C2 ("Mi davano 10mila lire per ogni gol che segnavo" racconta). Nel 1966 poi l’arrivo a Somaglia, dove Borroni ha poi chiuso la sua carriera calcistica nella “Polisportiva Somaglia”.

"All’US. Somaglia - spiega - sono arrivato dopo essere stato presidente del Tennis club Somaglia dove avevamo ottimi giocatori tra cui mio figlio Andrea, Oscar Tedesi e Felice Cipolla. Da lì poi sono passato al Gso, Gruppo sportivo oratorio dove con Marco Medaglia abbiamo vinto due campionati regionali Pulcini. Quindi è arrivata la chiamata del presidente Enrico Facchini, per entrare nell’organico dell’Us. Sono sempre stato vicepresidente, il suo braccio destro, anche perchè nel frattempo ero anche presidente del circolo culturale Skorpios e organizzavamo tanti eventi con ospiti famosi". La notizia delle dimissioni da vicepresidente era nell’aria negli ultimi tempi, ma nessuno immaginava che si avverasse. Franco Borroni ha comunicato la volontà di abbandonare la “poltrona” su cui per tantissimi anni si è seduto, durante il Consiglio direttivo. Anche se tutti i presenti non hanno accettato (e questo lui l’ha apprezzato molto) è stato irremovibile.

"Abbiamo otto squadre, dai Piccoli amici alla Prima categoria, se prima riuscivo a seguirle quotidianamente ora, alla soglia degli 80 anni non è più sostenibile – aggiunge –. Noi siamo anche “scuola calcio”. Rimango comunque in società come semplice volontario, collaboratore senza necessariamente essere esposto nominativamente in bacheca nelle vesti di “vicepresidente”. Mi voglio ora dedicare con umiltà al settore giovanile curando particolarmente l’aspetto educativo, comportamentale, dentro e fuori dal campo. Personalmente sono più contento quando riesco a dare piuttosto che quando ricevo. Quando arrivano i bambini, accompagnati dai loro genitori o nonni, che ti salutano dandoti un “cinque” oppure un abbraccio, o ancora con un "Ciao nonno Franco" per me è una gioia e mi ripaga del tempo che dedico a loro e alla società Somaglia". "Il momento più bello di questi 40 anni - conclude – è stato forse tre anni fa quando abbiamo riconquistato la Prima Categoria, grazie anche all’ottimo lavoro dell’allenatore Federico Orsi. E da allora non l’abbiamo più lasciata e anzi, anche quest’anno, ci stiamo comportando ottimamente".