Con il Pnrr economia circolare e laghi più puliti

La docente universitaria Flavia Marinelli: una grande sfida è l’"invecchiamento di successo" per la qualità della vita dei nostri anziani

di Federico Dedori

"Investire su processi produttivi che utilizzano componenti a chilometro zero, studentati diffusi, avere una maggiore attenzione alla qualità dell’acqua del lago ed a progetti green". Sono queste, secondo Flavia Marinelli delegata del rettore per la Ricerca dell’Università degli Studi dell’Insubria, le priorità su cui investire attraverso i fondi del Pnrr, il piano nazionale di Ripresa e resilienza, nella provincia di Varese.

Professoressa Marinelli, cosa deve fare Varese per cogliere la sfida del Pnrr?

"Varese è sempre stata considerata “città verde“ e così dovrà continuare ad essere. Ho ricevuto una serie di richieste da imprenditori del territorio in cui dichiaravano la volontà di puntare su processi produttivi utilizzando componenti a chilometro zero. Il Pnrr può essere sfruttato per creare all’interno della provincia una economia circolare. C’è fermento".

Cosa si potrebbe fare?

"Per molto tempo il lago è stato troppo inquinato. Possiamo e dobbiamo lavorare per aiutare il lago. Questi fondi sono un’occasione da non perdere. Non dobbiamo scordarci dei quartieri che necessitano di un miglioramento. Il Pnrr ci permetterà di migliorare la qualità dell’aria, dell’acqua, della terra e, dunque, della vita".

E poi c’è anche l’università…

"Come ateneo non abbiamo perso tempo e ci siamo messi subito a lavorare per i bandi inerenti al Pnrr. Per alcuni bisogna fare rete con altre università o istituzioni di tutto il Paese, mentre per altri si corre da soli".

Qualche esempio?

"Vogliamo calarci nel nostro territorio rafforzando il legame tra università e zona. L’ateneo sta crescendo e vuole crescere con tutta la provincia, e non solo. Con un fondo da due milioni di euro, nel quale abbiamo partecipato anche con le casse dell’università, stiamo aprendo laboratori di ricerca per determinati servizi aperti al territorio, come l’odontostomatologia. Inoltre vogliamo puntare al legame con le aziende e implementare un centro di microscopia avanzata in cui le imprese che sono interessate all’analisi di materiali biologici o di altro possono venire. Inoltre, abbiamo già dato 24 borse in più indirizzate a giovani ricercatori e undici nuove posizioni per ricercatori a tempo determinato".

Avete anche un progetto a Busto Arsizio…

"Stiamo portando avanti il tema dell’invecchiamento di successo. Mi spiego meglio: aiutiamo le persone di una certa età ad invecchiare bene consigliando attività fisiche o mentali, ma anche attraverso progettazioni di possibili abitazioni adeguate agli anziani. I fondi del Pnrr aiuteranno anche in questo campo".

L’università è una risorsa importante per la crescita del territorio…

"È senza alcun dubbio un punto di riferimento. Dagli atenei passano la formazione, soluzioni innovative e soprattutto la ricerca. Nessuna parte dei fondi del Piano di Ripresa e resilienza dovrà essere sprecata e dobbiamo rendere tutta la nostra provincia sostenibile".