"Ambiente, persone e affari: così possono coesistere"

Il modello di Paride Saleri la mia sfida è accelerare sulla sostenibilità

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"La mia sfida, la “nostra sfida“ è quella di promuovere e rendere sempre più attuali i protocolli E.S.G (Environement, Social and Governance) stabiliti 15 anni fa dalle Nazioni Unite. Servono a definire la sostenibilità di un’azienda. Questo significa fare vivere bene una fabbrica, nel rispetto dell’ambiente e delle persone". A raccontare è Paride Saleri, imprenditore di origini lumezzanesi, presidente di Omb Saleri, una tra le più note realtà del settore automotive in Italia. "I nostri valori ci hanno permesso di potenziare e arricchire la nostra cultura aziendale e di proiettarci ancora più sulla crescita sostenibile. L’innato orientamento all’innovazione ci spinge alla ricerca di un continuo miglioramento in termini di qualità, impatto ambientale e anticipazione della trasformazione industriale – spiega Saleri –. Il nostro obiettivo è cercare e mantenere un equilibrio tra l’essere impresa e la partecipazione e responsabilizzazione dei dipendenti e collaboratori nei processi decisionali e organizzativi". L’azienda conta 250 dipendenti e ha un fatturato di 72 milioni. Al suo interno anche un reparto con tre psicologhe coordinate da Giovanna Montiglio, responsabile Esg. "Il team coordinato da Giovanna Montiglio – spiega Saleri – si occupa di ambiente e della gente, con l’obiettivo di rendere la fabbrica un attore del Quartiere Primo maggio, dove è collocata. Vogliamo essere attivi nel territorio e per questo abbiamo siglato un patto di comunità, che ci pone al livello delle cooperative, associazioni, famiglie, religiosi e altre realtà dell’area". Ecco allora l’idea di creare una scuola calcio che ora conta 50 atleti dagli otto ai 13 anni". "Gli allenatori sono nostri dipendenti che donano un’ora del loro volontariato, mentre una la retribuiamo noi. Tra gli altri abbiamo anche un arbitro federale originario del Marocco che si mette a disposizione coi suoi colleghi: questo non aiuta solo i bimbi a socializzare, ma anche le loro mamme, che essendo di tante nazionalità parlano in Italiano". Ma vengono offerti pure corsi di cucito e di alfabetizzazione informatica gestiti dai formatori dell’azienda Giancarlo Turati, che li mette a disposizione gratuitamente. Non solo: Giovanna Montiglio ha ideato la mostra Baule Rosso, che raccoglie i testi di 20 ragazzi trasformati in quadri e la lettera di Gigliola Bono, mamma di Monia Delpero, uccisa dal fidanzato nel 1989. Mi.Pr.