
"Che emozione cantare con il vincitore a Sanremo: impossibile dire no. Ho scoperto che noi due siamo anime gitane, con un pizzico di follia. E se sei straniero e non ti innamori dell’Italia c’è qualcosa che non va".
“In Italia è difficile trovare un posto che non ti piace. E tra i più belli c’è di sicuro il Lago di Como". Parola di Goran Bregović, in scena assieme alla sua Wedding and Funeral Band il 24 luglio a Cernobbio nella seducente cornice di Villa Erba. Un “turbo folk” fatto di trombe, tromboni, grancassa, clarinetto, sassofono e voci bulgare, quello dell’autore di “Ederlezi”, destinato a trascinare il pubblico del Lake Sound Park in una euforica trance balcanica.
Altri luoghi preferiti?
"In quello che è probabilmente il più bel Paese del mondo, ogni angolo ha le sue bellezze da scoprire. È facile innamorarsi dell’Italia. Se sei straniero e non ti capita, c’è qualcosa che non va".
Il primo ricordo?
"Le notti nei bar di Ischia e di Napoli dove mi esibivo all’età di 18 anni. Ogni volta che ci torno riaffiorano momenti e situazioni lontane a cui il tempo non ha sbiadito i colori. Forse perché al tempo nella ex Jugoslavia c’era ancora il comunismo e per uno di Sarajevo come me ritrovarsi in posti del genere era un po’ come svegliarsi in paradiso".
Quali canzoni eseguirà in concerto a Cernobbio?
"Un programma estivo, gioioso, perché sappiamo che il nostro divertimento è pure divertimento del pubblico. Non mancheremo di anticipare qualche brano del nuovo album, in arrivo dopo l’estate".
L’ultimo, “The Belly Button of the World”, è uscito due anni fa.
"Più che un concerto per violino e orchestra, mi piace pensarlo come la colonna sonora di un viaggio, anzi di film che ognuno può girarsi nella propria mente. Il prossimo, invece, l’ho concepito come un disco per ballare e bere in dolce compagnia. Basta pensare ad ‘Ouzo & banana’, uno dei nuovi brani, riferito ovviamente alla bevanda".
Perché la musica rimanere l’unica forma di convivenza pacifica tra i popoli?
"Perché è il linguaggio più antico usato dall’essere umano per esprimere i propri sentimenti. Prima della parola, della religione e della politica".
La musica continua a parlare alla gente.
"Da sempre i musicisti sanno di non poter cambiare le cose, perché il potere sta in altre mani, però non rinunciano a mandare segnali".
Lo scorso febbraio ha accettato di affiancare Olly a Sanremo nella serata riservata alle collaborazioni.
"Come fai a dire di no al Festival? Sul palco, fra l’altro, ho scoperto in Federico (nome all’anagrafe di Olly, ndr) una persona carissima, con un’anima gitana ben amalgamata con le nostre, perché mossa in fondo dalla stessa follia".
Avete eseguito “Il pescatore” di Fabrizio De André. Brano scelto assieme?
"No, proposto da lui. Il testo è umano, mai banale e si sposta benissimo con la melodia. Insomma, una canzone fortunata che Olly ha cantato benissimo, dando vita con noi ad un continuo scambio di energie".
Con il cinema ha chiuso, oppure no?
"Durante il Covid, per paura di restare senza lavoro, ho firmato dopo tanti anni le colonne sonore di due film, uno americano e uno serbo, non ancora arrivati sullo schermo".
Altri progetti?
"In vita mia ho sempre pianificato poco. Se fossi andato dietro ai miei studi, oggi insegnerei Filosofia nei licei. Una volta sfuggito al destino, però, mi sono dedicato totalmente alla musica, ecco perché ad indicarmi la strada continua ad essere solo e soltanto la professione".
Ha collaborato con tanti.
"Nei miei dischi ho avuto modo di collaborare con tanti artisti a cui, incontrandoli in aeroporto, avrei chiesto l’autografo; gente come Iggy Pop, Cesaria Evora o i Gipsy Kings. Assieme abbiamo lasciato tracce di cui non mi vergogno di sicuro. Al momento, però, non sento la necessità di confrontarmi con altri e mi faccio bastare le energie della Wedding and Funeral Band".
A 75 anni rifarebbe tutto?
"Ho traversato l’Atlantico con un piccolo velivolo in compagnia della mia donna, ho scalato una vetta di 6.500 metri, ho fatto il presidente di un club di boxe, ho studiato, ho messo su famiglia, ho tenuto concerti in tutto il mondo e incontrato personaggi straordinari: quindi, diciamo che la vita me la sono riempita abbastanza. Sinceramente, fatico a trovare qualcosa di sbagliato".
Come si vede fra dieci anni?
"Prendendo ispirazione dall’album in arrivo, spero tanto di poter scrivere ancora musica capace di far saltare il pubblico femminile sopra ai tavoli".