Lascito testamentario: tutto quello che bisogna sapere al momento di destinare un'eredità

Scelta / Chi redige questo atto ufficiale può farlo in due modi: attraverso un testamento olografo oppure in maniera pubblica tramite un notaio

Chiunque può redigere un lascito testamentario

Chiunque può redigere un lascito testamentario

Arriva un momento della propria vita in cui bisognerà pensare, inevitabilmente, a cosa lasciare alle persone a noi care, ma non solo, una volta che non ci saremo più. E l’unico modo per farlo è redigere un lascito testamentario, un atto ufficiale con il quale decidere a chi destinare i propri beni, o parte di essi, in eredità a una persona o ente benefico. Già, perché i beneficiari di un lascito testamentario non sono soltanto le persone, ma anche organizzazioni o associazioni. Chi redige un lascito può quindi lasciare una parte o la totalità dei propri beni a un ente, come per esempio una società non profit o una fondazione, che svolgono attività di beneficenza. Questa caratteristica è fondamentale: si deve trattare di un ente chiaramente impegnato nella ricerca o in attività culturali, umanitarie, scientifiche, sanitarie o sociali. La forma ordinaria di lascito più semplice è il testamento olografo, che deve essere scritto per intero di pugno del testatore e contenere la data della compilazione e la sottoscrizione del testatore alla fine delle disposizioni. La seconda forma ordinaria è il testamento pubblico per atto di notaio, quello con cui il notaio riproduce in forma pubblica la volontà a lui dichiarata dal testatore in presenza di due testimoni. Il testamento segreto può essere scritto dal testatore o da un terzo, deve ovviamente essere sottoscritto dal testatore e viene consegnato al notaio che redige sulla busta il verbale di ricevimento. È da sottolineare che il lascito può essere scritto in qualsiasi momento: produce i suoi effetti solo dal momento del decesso della persona che fa testamento e, fino a quel momento, è sempre revocabile o modificabile, in modo da tutelare la libertà e rispettare la volontà del testatore. A poter redigere il proprio lascito testamentario può essere chiunque, in modo da garantire il rispetto delle proprie scelte dopo la morte. Il testamento solidale consente anche di rispettare i diritti dei propri eredi, evitando che alcuni beni finiscano a persone non scelte direttamente e, allo stesso tempo, permette di sostenere una buona causa, aiutando un ente senza scopo di lucro, rispettando così la propria volontà, attraverso l’indicazione delle proprie scelte. Come già accennato, fare testamento solidale significa lasciare i propri beni, o anche solo una parte, a uno o più enti benefici. A tal proposito, vale la pena ricordare che non occorre lasciare ingenti patrimoni, perché per sostenere il lavoro quotidiano di enti impegnati nelle più importanti cause umanitarie e scientifiche, anche un piccolo contributo può essere significativo. Non pochi si chiedono: è possibile lasciare soltanto somme di denaro? No, è possibile donare anche azioni, titoli d’investimento, beni mobili come un’opera d’arte, un gioiello o anche un arredo, o un bene mobile iscritto ai pubblici registri come ad esempio un’auto o una barca, o perché no, un bene immobile, come un appartamento. È possibile lasciare persino una polizza vita, indicando l’ente/gli enti scelti come beneficiari.