
Michele Puzzo è arrivato dalla provincia di Enna negli anni ’60 e si è stabilito in via Guerzoni. Cartociaia ha rimodernato un negozio che esiste da 70 anni. E c’è il social media manager .
Michele Puzzo lavora la ceramica a Dergano da più di 50 anni. Il suo laboratorio è in via Guerzoni, quattro vetrine che non si sono lasciate sedurre da mode effimere, sono rimaste autentiche a raccontare una storia.
"Sono arrivato dalla provincia di Enna nel 1964, con un diploma da analista chimico e a Milano ero salito per cercare lavoro", racconta Michele, il fondatore. "A diciassette anni ho avuto l’occasione di lavorare in un’azienda che faceva ceramiche. Ho fatto l’apprendista, poi l’operaio e da operaio sono diventato responsabile di reparto. Nel 1975 la ditta dove lavoravo ha chiuso e io la mia liquidazione l’ho investita su me stesso. Sono andato dal mio titolare e gli ho proposto “lei si tenga la mia liquidazione in cambio mi prendo un po’ di attrezzatura“ - racconta - e così sono partito. Eravamo io, mia moglie Liliana, il nostro entusiasmo e la nostra fatica. Abbiamo preso in affitto questo locale che poi, negli anni, abbiamo comperato. Abbiamo lavorato tanto. Oggi ci sono i miei due figli, ma io e mia moglie siamo qui a dare una mano tutte le mattine anche se siamo in pensione. È andata bene, ma quando lavori in proprio non devi guardare né l’orologio né il calendario, esiste il lavoro e basta. E fino ad ora che ho settantotto anni (ride) mi è andata bene, ho iniziato a 17 e 61 anni dopo sono ancora qua a raccontarmi".
E sul lavoro aggiunge: "Noi lavoriamo principalmente per conto terzi, per le grosse aziende di arredamento".
Le ceramiche Puzzo non sono l’unica attività storica del quartiere. Basta fare due passi in via Ciaia per conoscere Luca Schiraldi di "Cartociaia". "La cartoleria esiste da almeno cinquant’anni, noi siamo subentrati quasi tre anni fa, siamo l’ultima gestione e siamo quelli che l’hanno cambiata di più. Un po’ rimodernata nell’offerta, abbiamo aggiunto materiale artistico, ma soprattutto giochi, tanti giochi carini, particolari, soprattutto per la prima infanzia, prodotti francesi, carte da regalo, che magari non si trovano nella grande distribuzione e non si trovano online.
Gli arredi - aggiunge - sono rimasti gli stessi, questa scaffalatura con tutti questi cassettini è originale, li abbiamo ripuliti uno a uno, sono 124. Anche la scrivania è stata ripulita, abbiamo ripristinato l’antico vetro che non c’era più facendolo fare su misura, ci siamo fatti aiutare da un designer che si occupa di commercio al dettaglio". Dergano? Luca dice: "è un villaggio in città. Il quartiere è composto, come tutti i quartieri, da diversi pezzi di popolazione e questa cosa è bella, è divertente. Noi, qui, siamo diventati un luogo di scambio per cui qualcuno lascia anche gli oggetti, le chiavi di casa per la babysitter che arriverà il pomeriggio, raccogliamo i biglietti delle lotterie, abbiamo anche una attività di socialità, oltre al commercio".
E ancora, andando per botteghe storiche c’è il Calzolaio di via Guerzoni, attività che oggi è stata rilevata dal giovane Christian Cirillo. "Ho trentadue anni e ho cominciato a fare il calzolaio a Soverato, in Calabria con mio padre, una attività da generazioni. Giù si faticava di più a lavorare e conoscendo il vecchio proprietario abbiamo rilevato questo negozio che ospita la stessa attività da centoventi anni. Per me fare il calzolaio è il mestiere della vita e questo quartiere mi piace parecchio perché è come stare al mio paese, come se fossi a casa, questo è un paesino, ci conosciamo tutti".
Già dal Dopoguerra a Dergano si è stabilita una folta comunità di compaesani calabresi. Ne è testimonianza anche il ristorante "Alduccio" che sta sulla piazza di Dergano e serve piatti di cucina calabrese, oltre alla vendita diretta di prodotti tipici della Calabria, dalla pasta, alla nduja e tutta la gamma di prodotti tipici.
Poco distante c’è "l’Antica Bottega del caffè", la Torrefazione della piazza. Poco distante, in viale Jenner, al 14, quasi nascosta al piano terra di una casa “vecchia Milano“, dal 1949 c’è la Confetteria Manganini, che oltre ai confetti di ogni gusto e colore, produce anche i chicchi di caffè ricoperti di cioccolato e i pistacchi confettati, tutta la materia prima direttamente da Avola.
Ma c’è qualcuno che questo passato lo racconta e lo coniuga con il presente e con le muove tecnologie, è Alessandro Cardini che con rispetto della storia del quartiere esplora spazi nuovi. ll mondo dello storytelling sulla pagina instagram "Dergano Milano" è virtuale, ma presto conta di trasformarlo anche in qualcosa di fisico e di allargare il racconto al vicinissimo quartiere Bovisa.
Il nuovo logo della pagina sarà DEBO, crasi di Dergano e Bovisa. "Raccontare crea connessioni fra i nuovi spazi - dice Cardini - quando mi sono trasferito in questo quartiere, otto anni fa io per primo volevo capire e sapere un po’ la storia, capire cosa succedeva sotto casa mia. Vengo dal mondo dell’editoria, settore moda e design e due anni e mezzo fa ho creato questa pagina su IG e una newsletter di quartiere. Dergano ha pagato il prezzo di essere un po’ un borgo distaccato dalla città, le cose, gli eventi, succedevano in altri luoghi. Oggi tanto succede anche qui, tra queste vie e questi cortili".
An.Gi.