Ricordare la Fondazione Grigioni per il Morbo di Parkinson nel proprio testamento è una scelta di testa e di cuore di chi crede in un futuro migliore per le generazioni che verranno attraverso la ricerca scientifica, la sola speranza di trovare una cura. Dal 1993 la Fondazione Grigioni, quale ente privato senza fini di lucro, promuove e raccoglie fondi per la ricerca scientifica al fine di debellare definitivamente la malattia di Parkinson e le sindromi correlate.
Ogni anno pubblica una ventina di lavori scientifici "impattati" ossia pubblicati sulle migliori riviste del mondo e in oltre 30 anni di storia ha portato avanti progetti rilevanti come il Registro di patologia della Malattia di Parkinson al Centro del Pini-Cto a Milano, la banca genetica e la banca di tessuti nervosi (con encefali a disposizione dei ricercatori). La Fondazione Grigioni raggiunge poi circa 120mila famiglie in Italia con un’attività puntuale di sostegno e divulgazione. Il Parkinson è una malattia neurodegenerativa, ad evoluzione lenta ma progressiva, che coinvolge, principalmente, alcune funzioni quali il controllo dei movimenti e dell’equilibrio. I principali sintomi motori della malattia di Parkinson sono il tremore a riposo, la rigidità, la bradicinesia e, in una fase più avanzata, l’instabilità posturale. "L’esordio si verifica intorno ai 60 anni, per cui è una malattia con un impatto importante che richiede la presenza di persone che possano prendersi cura del paziente in un arco di tempo prolungato" spiega il professor Gianni Pezzoli, presidente Fondazione Grigioni per il Morbo di Parkinson (e già Direttore Centro Parkinson e Parkinsonismi dell’Asst Gaetano Pini-Cto).
"Sono stati fatti notevolissimi passi in avanti in ambito terapeutico nel periodo recente ma non esiste ancora il farmaco "definitivo", quello in grado di guarire dal Parkinson" aggiunge il professor Pezzoli. "La terapia per essere efficace deve essere "tailor made", su misura. Si utilizzano farmaci che controllano bene i sintomi nei primi 5 anni, poi l’efficacia si riduce e cominciano le problematiche di ordine terapeutico che lo specialista deve sapere affrontare. Dopo 10-12 anni la malattia diventa complessa e possono essere necessarie terapie infusionali e neurochirurgiche. Dopo 15-18 anni il paziente spesso va incontro a un deterioramento cognitivo e il Parkinson diventa una patologia dementigena oltre che di carattere motorio".
Sono 400mila500mila i soggetti affetti da Parkinson e parkinsonismi in Italia. "Per una quota di soggetti c’è una predisposizione genetica (per il 25%30% si registrano casi familiari). Un rischio molto elevato è legato probabilmente a fattori ambientali, inclusi virus e batteri, pesticidi, erbicidi. L’invecchiamento resta tuttavia il fattore di rischio maggiore per lo sviluppo della malattia. Con l’aumento della vita media a livello mondiale, ci si aspetta un incremento della sua incidenza nei prossimi decenni, come per tutte le malattie degenerative". Sostenere la Fondazione Grigioni (www.parkinson.it tel. 02 66710423) nel proprio testamento è un atto di responsabilità e altruismo per sostenere i progetti di ricerca per progredire nella lotta contro la malattia di Parkinson e le altre patologie neurodegenerative.