RFCom, prima da schiacciasassi

La squadra ha perso la serie B per mancanza di giocatori. Esordio in categoria inferiore. da urlo: vittoria per 41-0

La RFCom Sondrio asfalta il Lambro Rugby e inaugura al meglio la sua stagione in serie C. La formazione del capoluogo è stata costretta, a causa della mancanza di un numero adeguato di giocatori di un certo livello, a "autoretrocedersi" in C1 dalla serie B, dove ha militato negli ultimi anni. La prima partita della RFCom è stato un autentico monologo, con gli avversari del Lambro Rugby spazzati via con un eloquente 41-0. La franchigia valtellinese, frutto della collaborazione tra Rugby Sondrio, Rugby Delebio e Rugby Sondalo, ha imposto il suo gioco fin dai primi minuti, giocando un buon rugby senza concedere nulla agli avversari.

Ad inaugurare il tabellino di gioco è stato Sole che, dopo pochi minuti e al termine di una bella azione, ha depositato la palla oltre la linea di meta. Sono passati pochi minuti e i valtellinesi sono andati ancora in meta con Moroni che, sfruttando una ripartenza in una fase lenta di gioco, ha trovato lo spazio necessario per segnare. Nei minuti successivi le due squadre si sono fronteggiate a viso aperto senza lesinare le energie. Nel momento più alto della pressione del Rugby Lambro, Moretti ha recuperato il pallone e, dopo una lunga corsa, ha portato a sua volta ancora la palla in meta per il 10-0 col qual si è chiuso il primo tempo. Non è molto diverso il corso della gara nella seconda frazione. Pronti, via e la RFCom Sondrio si è portata sul 18-0, grazie ad un calcio di punizione e alla meta di Ciaponi. Negli ultimi minuti sono ancora i valtellinesi ad andare in meta in due occasioni “fotocopia“, sfruttando cioè una maul avanzante impostata da rimessa laterale. "Da un punto di vista tecnico, nonostante la recente unione dei gruppi squadra – dicono i dirigenti della squadra sondriese – la RFCom ha mostrato un gioco abbastanza organizzato e con la fase di touche e mischia chiusa già discretamente funzionanti. L’unica pecca sotto il punto di vista del gioco è stata quella di insistere, forse troppo, nel gioco lento a ridosso dei punti di incontro al posto di giocare le palle a disposizione larghe sulla linea dei trequarti".

F.D.E.