Coronavirus, momento buio ma Negri è sicuro: scaleremo anche questo Mortirolo

Il promotore dei grandi eventi ciclistici in Valtellina ora tutti cancellati vede la luce in fondo al tunnel: "Il Giro d’Italia tornerà sulle nostre vette in estate o l’anno prossimo e sarà un momento di rinascita"

Gigi Negri non lesina energie nel cercare di attirare turisti innamorati delle montagne

Gigi Negri non lesina energie nel cercare di attirare turisti innamorati delle montagne

Sondrio, 16 marzo 2020 - Ne usciremo più forti di prima! È la ferma convinzione di Gigi Negri, direttore del Consorzio Turistico Media Valtellina, che, in un momento difficile come questo, parla volentieri delle possibilità future di rilancio di un settore fortemente trainante per l’economia della provincia di Sondrio qual è quello turistico, fortemente penalizzato dalla situazione attuale. Gigi Negri è il trait d’union tra gli organizzatori del Giro d’Italia e la Valtellina, colui che porta da sempre tappe mitiche della “corsa rosa“ in questo angolo di Lombardia e che promuove il cicloturismo in ogni occasione possibile. Con gli eventi sportivi veicola l’immagine della Valle e della sue eccellenze per il mondo e allo stesso tempo richiama frotte di turisti pronti a “prendere d’assalto“ i mitici passi alpini valtellinesi: lo Stelvio, il Gavia e il Mortirolo. "È una guerra, una cosa mai vista – dice Gigi Negri -. Sono certo che tutto questo ci farà ragionare e che ripartiremo con grande forza e risolutezza verso un futuro migliore".

Le tappe del Giro d’Italia (quella con arrivo a Cancano e quella con partenza da Morbegno) sono saltate? "No, gli organizzatori per ora dicono che il Giro d’Italia è posticipato all’estate. Se non sarà possibile, si farà l’anno prossimo ma si farà. E questo rappresenterà per tutta la Valtellina, ma anche per tutta l’Italia il momento della rinascita anche perché il ciclismo è uno degli sport più popolari e amati dalle masse".

Le grandi manifestazioni ciclistiche estive rischiano di non esserci… "La Santini, le giornate sul Gavia e Mortirolo, il Giro d’Italia under 23 (con l’arrivo all’Aprica, ndr ) e la chiusura dei passi alpini (da giugno a luglio e agosto) portano ogni estate, direttamente o indirettamente, decine di migliaia di persone in Valtellina. In questo momento è difficile dire se questi eventi potranno disputarsi, spero di sì. Temo comunque in una fortissima diminuzione dei cicloturisti stranieri che di solito rappresentano il “grosso“ di queste competizioni".

Una ricetta per ripartire? "Difficile dirlo adesso, quel che è certo è che dovremo ragionare su un turismo spalmato su tutte e quattro le stagioni e, sulla scorta di quanto fatto dalla famiglia di Giacomo Pedranzini, creatrice della società ciclistica Kometa in cui operano anche due big come Basso e Contador, su un progetto che coinvolge pubblico e privato. Poi i cicloturisti ritorneranno tutti".

Gigi Negri vede già la luce e chiude con un aneddoto. "L’anno scorso c’era ospite in Alta Valle il direttore della Coppa del Mondo di sci alpino Marcus Waldner. Mi ha chiesto di poter salire sul Mortirolo. Ma aveva timore. Gli ho messo a disposizione una guida molto brava e il giorno dopo l’ho aspettato al Passo. Quando è arrivato era stremato, ma felicissimo e mi ha detto: "Gigi, oggi la bici mi ha insegnato che le salite e le difficoltà si possono superare con l’impegno e la volontà". Anche noi dobbiamo fare così…