Migranti, Jonny Crosio: "Aumento dei casi di malaria in Lombardia"

Il senatore valtellinese della Lega Nord: "Che cosa fa il Governo per garantire i cittadini?"

Il senatore Jonny Crosio

Il senatore Jonny Crosio

Sondrio, 14 gennaio 2017 -  «Lo straordinario flusso migratorio, che continua con sconcertante regolarità, non pone soltanto problemi legati all’accoglienza ma anche in ambito sanitario poiché malattie debellate da decenni grazie ai progressi scientifici si stanno manifestando di nuovo anche da noi, com’è dimostrato dai dati dell’Organizzazione mondiale della sanità. Gli italiani devono sapere quali sono i rischi reali e come il Governo intende affrontarli». Così il senatore valtellinese Jonny Crosio che la settimana prossima presenterà un’interrogazione al ministro per la Salute Beatrice Lorenzin, analoga a quella di iniziativa del segretario della Lega Lombarda-Lega Nord Paolo Grimoldi alla Camera, per avere le risposte alle domande che tutti si pongono relativamente al 32% dei casi di malaria che si sono registrati in Lombardia, regione che, nel solo 2016, ha accolto 23 mila migranti.

«La gente - continua il senatore Crosio - ha già molte preoccupazioni legate al lavoro e alla sicurezza e ha il diritto di essere tranquillizzata su questo fronte perché sappiamo bene che le persone che arrivano da Paesi con un grado di sviluppo molto più basso del nostro non sono state sottoposte alle vaccinazioni e ai controlli indispensabili per contrastare la diffusione di malattie ormai debellate di cui morivano i nostri nonni. Non è accettabile che gli italiani siano di nuovo a rischio a causa della presenza massiccia di migranti. Per la malaria, ad esempio, i dati ufficiali parlano di vera e propria emergenza in Lombardia». «A quali controlli vengono sottoposti i migranti ospitati nei centri di accoglienza e negli hotel sul nostro territorio - conclude il senatore Crosio -? Quali sono i riscontri dal punto di vista sanitario? Ci sono troppi interrogativi senza risposta che generano preoccupazioni nei cittadini: è tempo che il Governo faccia chiarezza».