
Cristina Galbusera
Sondrio, 5 novembre 2016 - “Il quadro resta complesso ma ci lascia sperare nella ripresa, che va necessariamente sostenuta con le misure per il rilancio dell’economia del Paese”. Così Cristina Galbusera, presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, nel commentare i dati dell’Osservatorio rapido relativo al mese di settembre scorso condotto dai Centro Studi di Confindustria Lecco e Sondrio e Unindustria Como che mostrano, rispetto a luglio, un quadro caratterizzato principalmente dalla stabilità degli indicatori associati a domanda e attività produttiva.
“I dati mostrano una situazione sostanzialmente stabile, tenendo anche in considerazione il fatto che le variazioni non sono quantificabili, basandosi su indicazioni di carattere qualitativo. Inoltre diverse realtà hanno segnalato una sensibile crescita, pur in presenza di casi in cui emerge ancora fatica, a conferma del fatto che il quadro resta variegato ma lascia emergere anche indicazioni positive – evidenzia Galbusera-. Queste rilevazioni, affiancate ai primi segnali di miglioramento che avevamo evidenziato nei mesi scorsi, ci dicono ancora una volta che il quadro resta complesso ma ci lascia sperare nella ripresa, che va necessariamente sostenuta con le misure per il rilancio dell’economia del Paese.”
Tornando ai dati, se gli ordini rivelano una contrazione a livello domestico, dove oltre un terzo del campione (36,8%) indica una decelerazione, mentre il 27,4% segnala comunque un aumento, sul versante delle esportazioni si registra stabilità per quattro imprese su dieci (40,7%) ulteriormente rafforzata da indicazioni di aumento e diminuzione degli scambi che assumono entità comparabili. L’attività produttiva risulta stabile per oltre un’azienda su tre (36,9%) e, in tale scenario, il grado di utilizzo medio degli impianti si attesta al 78% della capacità totale. Sul versante delle vendite l’indicazione di crescita del fatturato si attesta al 30,8%, mentre la diminuzione è segnalata dal 44,4% del campione. Continuano a rilevarsi criticità già evidenziate in termini di insolvenza e ritardi dei pagamenti da parte dei clienti, da un lato, e in termini di limitato orizzonte di visibilità degli ordini, dall’altro. Più della metà delle aziende (55,6%) denuncia situazioni di insolvenza o ritardo dei pagamenti; in settembre il fenomeno si è ulteriormente intensificato per il 17,8% del campione. Riguardo alla visibilità sugli ordini, circa un’impresa su due (45,6%) indica un orizzonte di poche settimane; la percentuale sale ad oltre l’87% nel caso si consideri un intervallo inferiore ad un trimestre. Le imprese di Sondrio, come quelle di Lecco e Como indicano diffusa stabilità rispetto al costo di approvvigionamento delle materie prime.