Sondrio, la pecora Ciuta veste l’alta moda

La Tessuti di Sondrio punta al recupero della specie per un mercato artigianale di nicchia

Esemplari di Ciuta

Esemplari di Ciuta

Sondrio, 5 ottobre 2018 - Non si tratta semplicemente di un ritorno alle origini. Per Tessuti di Sondrio, l’azienda, divisione di Marzotto Lab, nata nel capoluogo valtellinese nel 1800, il progetto di recupero della lana della pecora Ciuta autoctona vale molto di più. "Vogliamo essere parte del territorio", spiega il brand manager, Fabio Grazioli.  Qualità piuttosto che quantità, contrastando gli effetti di una globalizzazione  con  un diverso modo di fare business, più etico e capace di creare circoli virtuosi, sfruttando una materia di scarto e rendendola protagonista dell’haute couture.

Tutto nasce  dall’incontro tra Daniele Pellegrini, creative designer del brand, e Marco Paganoni, referente valtellinese di Pro patrimonio montano, rete che sta valorizzando la Ciuta insieme ad altre razze originarie della Valtellina e delle Alpi. La lana da tosare, un costo necessario per l’allevatore, può diventare risorsa, se qualcuno la ritira per trasformarla in un prodotto di consumo. Questo qualcuno oggi ha un nome: Tessuti di Sondrio che esporta oltre il 50% della produzione e ha come clienti le maggiori case di moda. Se alla base del progetto non ci fosse la ferma convinzione di una valenza più grande, sarebbe difficile, per una ditta da 6  milioni di metri di tessuto ogni anno, sostenere la produzione di 120 metri da 100 chili di lana. Una lavorazione tutt’altro che semplice: "Dobbiamo utilizzare macchinari ancora vecchi, in Lituania", quelli moderni non sono adeguati. Ad oggi, "con la lana della Ciuta, abbiamo prodotto i primi campioni di tessuto che abbiamo mostrato ai clienti per capire il grado di interesse e avviare un co-branding che ci consenta di industrializzare il prodotto", prosegue Grazioli. Perché la partnership funzioni, il socio dovrà essere una Maison, la nicchia della nicchia del mercato, che al suo interno preveda ancora processi artigianali. 

L’interesse c’è, lo dimostra il primo video promo girato in Valtellina, tra via Scarpatetti a Sondrio e gli alpeggi, che ha fatto il giro delle fiere: da Milano a Shanghai, passando per Parigi e Monaco. Dalla lavorazione della lana della Ciuta potranno nascere capispalla, borse, complementi d’arredo. Di sicuro, al momento, c’è l’entusiasmo di un’azienda   che conta 180 dipendenti a Sondrio e che, a metà degli anni  '50, occupava il 50% degli addetti provinciali del manifatturiero.