Delebio, 12 novembre – Assemblee con i lavoratori dei tre turni ieri, lunedì 11 novembre, alla Carcano di Delebio, la storica azienda di produzione e trasformazione di laminati in alluminio interessata lo scorso 31 ottobre da un violento incendio causato, così parrebbe, dal malfunzionamento di un macchinario.
Furono gli stessi operai del turno della notte a lanciare l’allarme, ma sebbene non si siano registrati feriti le fiamme all’interno del reparto Valtellina sono riuscite a salire fino al soffitto e a danneggiare anche la copertura che da allora è sotto sequestro, mentre le quaranta persone qui impiegate e che al momento non possono riprendere il lavoro per inagibilità del sito sono coperte dalla Cigo (Cassa integrazione guadagni ordinaria).
Il confronto
Le tre assemblee di ieri, organizzate per raggiungere così i lavoratori (sono circa 400 in totale) di ogni turno, si sono svolte in sala mensa a porte chiuse. Un atteggiamento dettato dalla volontà di attendere che tutti i lavoratori si esprimessero su ciò che sarebbe stato loro profilato, prima di comunicare gli argomenti al centro degli incontri, dei quali l’ultimo si è concluso ieri ben dopo le 21.
Verosimilmente si è trattato di formalizzare una o più istanze da inoltrare alla Procura per richiedere, almeno, il dissequestro temporaneo del reparto Valtellina, perché in caso di maltempo il rischio è che, avendo le fiamme divorato anche una porzione importante della copertura, altri macchinari possano essere danneggiati e la ripresa dalla produzione giocoforza slitti ulteriormente.
Inoltre, le conseguenze dell’incendio non sono circoscritte al singolo reparto, perché il Valtellina rappresenta un blocco produttivo fondamentale anche per Mandello.