Banca Popolare di Sondrio, utile netto record di 348,6 milioni

L’istituto annuncia che non pagherà la tassa sugli extraprofitti delle banche e mette a riserva una quota dell'utile stimata in circa 107 milioni

Nel riquadro Mario Alberto Pedranzini, amministratore delegato e direttore di Banca Popolare di Sondrio

Nel riquadro Mario Alberto Pedranzini, amministratore delegato e direttore di Banca Popolare di Sondrio

Sondrio, 7 novembre 2023 – La Banca Popolare di Sondrio ha chiuso i primi nove mesi del 2023 con un utile netto record di 348,6 milioni, più che raddoppiato rispetto ai 151 milioni dello stesso periodo del 2022.

Banca popolare di Sondrio non pagherà la tassa sugli extraprofitti della banche e metterà a riserva una quota dell'utile stimata in circa 107 milioni di euro come rende noto l'istituto nella nota relativa ai conti dei nove mesi che rilevano il forte incremento dei proventi dell'attività bancaria caratteristica che si attestano a 958,5 milioni (+27,2% rispetto al 30 settembre 2022; margine di interesse +40,1% e commissioni nette +5%).

Tale dato beneficia anche del positivo contributo delle attività finanziarie per 84,2 milioni, mentre sconta un incremento dei costi operativi attestatisi a 421,8 milioni, (il cost-income ratio evidenzia tuttavia un ulteriore miglioramento al 40,3%) e della sostanziale stabilità delle rettifiche di valore nette che hanno cifrato 100,1 milioni (-3,6%).

"Nei primi nove mesi dell'anno siamo stati in grado di ottenere risultati estremamente positivi, con un utile netto di Gruppo che supera i 348 milioni di euro”, afferma Mario Alberto Pedranzini, amministratore delegato e direttore di Banca Popolare di Sondrio, commentando in una nota i risultati dei 9 mesi.

”Abbiamo un modello di business rafforzato negli anni che ci permette di navigare con successo nell'attuale contesto di tassi di interesse, offrendo servizi diversificati e di qualità che soddisfano i nostri clienti, famiglie e imprese, per affrontare le diverse fasi del ciclo economico, sempre in un'ottica di crescita, ma con fondamentali solidi”.

"Possiamo contare su livelli di capitale e di liquidità particolarmente robusti, cui si affianca una qualità degli attivi che resta elevata. L'assenza, per il momento, di particolari segni di deterioramento - conclude Pedranzini - impone tuttavia di presidiare l'andamento degli impieghi in ottica prospettica considerando pure i possibili peggioramenti di scenario”.